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Multilingual Scriptures Home » Italian Riveduta 1927 Bible » Proverbs

Italian Riveduta 1927 Bible
Chapter # Verse # Verse Detail
11Proverbi di Salomone, figliuolo di Davide, re d’Israele;
12perché l’uomo conosca la sapienza e l’istruzione, e intenda i detti sensati;
13perché riceva istruzione circa l’assennatezza, la giustizia, l’equità, la dirittura;
14per dare accorgimento ai semplici, e conoscenza e riflessione al giovane.
15Il savio ascolterà, e accrescerà il suo sapere; l’uomo intelligente ne ritrarrà buone direzioni
16per capire i proverbi e le allegorie, le parole dei savi e i loro enigmi.
17Il timore dell’Eterno è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione.
18Ascolta, figliuol mio, l’istruzione di tuo padre e non ricusare l’insegnamento di tua madre;
19poiché saranno una corona di grazia sul tuo capo, e monili al tuo collo.
110Figliuol mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, non dar loro retta.
111Se dicono: "Vieni con noi; mettiamoci in agguato per uccidere; tendiamo insidie senza motivo all’innocente;
112inghiottiamoli vivi, come il soggiorno de’ morti, e tutt’interi come quelli che scendon nella fossa;
113noi troveremo ogni sorta di beni preziosi, empiremo le nostre case di bottino;
114tu trarrai a sorte la tua parte con noi, non ci sarà fra noi tutti che una borsa sola"
115figliuol mio, non t’incamminare con essi; trattieni il tuo piè lungi dal loro sentiero;
116poiché i loro piedi corrono al male ed essi s’affrettano a spargere il sangue.
117Si tende invano la rete dinanzi a ogni sorta d’uccelli;
118ma costoro pongono agguati al loro proprio sangue, e tendono insidie alla stessa loro vita.
119Tal è la sorte di chiunque è avido di guadagno; esso toglie la vita a chi lo possiede.
120La sapienza grida per le vie, fa udire la sua voce per le piazze;
121nei crocicchi affollati ella chiama, all’ingresso delle porte, in città, pronunzia i suoi discorsi:
122"Fino a quando, o scempi, amerete la scempiaggine? fino a quando gli schernitori prenderanno gusto a schernire e gli stolti avranno in odio la scienza?
123Volgetevi a udire la mia riprensione; ecco, io farò sgorgare su voi lo spirito mio, vi farò conoscere le mie parole…
124Ma poiché, quand’ho chiamato avete rifiutato d’ascoltare, quand’ho steso la mano nessun vi ha badato,
125anzi avete respinto ogni mio consiglio e della mia correzione non ne avete voluto sapere,
126anch’io mi riderò delle vostre sventure, mi farò beffe quando lo spavento vi piomberà addosso;
127quando lo spavento vi piomberà addosso come una tempesta quando la sventura v’investirà come un uragano, e vi cadranno addosso la distretta l’angoscia.
128Allora mi chiameranno, ma io non risponderò; mi cercheranno con premura ma non mi troveranno.
129Poiché hanno odiato la scienza e non hanno scelto il timor dell’Eterno
130e non hanno voluto sapere dei miei consigli e hanno disdegnato ogni mia riprensione,
131si pasceranno del frutto della loro condotta, e saranno saziati dei loro propri consigli.
132Poiché il pervertimento degli scempi li uccide, e lo sviarsi degli stolti li fa perire;
133ma chi m’ascolta se ne starà al sicuro, sarà tranquillo, senza paura d’alcun male".
21Figliuol mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti,
22prestando orecchio alla sapienza e inclinando il cuore all’intelligenza;
23sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all’intelligenza,
24se la cerchi come l’argento e ti dài a scavarla come un tesoro,
25Allora intenderai il timor dell’Eterno, e troverai la conoscenza di Dio.
26Poiché l’Eterno dà la sapienza; dalla sua bocca procedono la scienza e l’intelligenza.
27Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano integramente,
28affin di proteggere i sentieri della equità e di custodire la via dei suoi fedeli.
29Allora intenderai la giustizia, l’equità, la rettitudine, tutte le vie del bene.
210Perché la sapienza t’entrerà nel cuore, e la scienza sarà gradevole all’anima tua;
211la riflessione veglierà su te, e l’intelligenza ti proteggerà;
212ti scamperà così dalla via malvagia, dalla gente che parla di cose perverse,
213da quelli che lasciano i sentieri della rettitudine per camminare nella via delle tenebre,
214che godono a fare il male e si compiacciono delle perversità del malvagio,
215che seguono sentieri storti e battono vie tortuose.
216Ti scamperà dalla donna adultera, dalla infedele che usa parole melate,
217che ha abbandonato il compagno della sua giovinezza e ha dimenticato il patto del suo Dio.
218Poiché la sua casa pende verso la morte, e i suoi sentieri menano ai defunti.
219Nessuno di quelli che vanno da lei ne ritorna, nessuno riprende i sentieri della vita.
220Così camminerai per la via dei buoni, e rimarrai nei sentieri dei giusti.
221Ché gli uomini retti abiteranno la terra, e quelli che sono integri vi rimarranno;
222ma gli empi saranno sterminati di sulla terra e gli sleali ne saranno divelti.
31Figliuol mio, non dimenticare il mio insegnamento, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti,
32perché ti procureranno lunghi giorni, anni di vita e di prosperità.
33Bontà e verità non ti abbandonino; lègatele al collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore;
34troverai così grazia e buon senno agli occhi di Dio e degli uomini.
35Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento.
36Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri.
37Non ti stimar savio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male;
38questo sarà la salute del tuo corpo, e un refrigerio alle tue ossa.
39Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie d’ogni tua rendita;
310i tuoi granai saran ripieni d’abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto.
311Figliuol mio, non disdegnare la correzione dell’Eterno, e non ti ripugni la sua riprensione;
312ché l’Eterno riprende colui ch’egli ama, come un padre il figliuolo che gradisce.
313Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene l’intelligenza!
314Poiché il guadagno ch’essa procura è preferibile a quel dell’argento, e il profitto che se ne trae val più dell’oro fino.
315Essa è più pregevole delle perle, e quanto hai di più prezioso non l’equivale.
316Lunghezza di vita è nella sua destra; ricchezza e gloria nella sua sinistra.
317Le sue vie son vie dilettevoli, e tutti i suoi sentieri sono pace.
318Essa è un albero di vita per quei che l’afferrano, e quei che la ritengon fermamente sono beati.
319Con la sapienza l’Eterno fondò la terra, e con l’intelligenza rese stabili i cieli.
320Per la sua scienza gli abissi furono aperti, e le nubi distillano la rugiada.
321Figliuol mio, queste cose non si dipartano mai dagli occhi tuoi! Ritieni la saviezza e la riflessione!
322Esse saranno la vita dell’anima tua e un ornamento al tuo collo.
323Allora camminerai sicuro per la tua via, e il tuo piede non inciamperà.
324Quando ti metterai a giacere non avrai paura; giacerai, e il sonno tuo sarà dolce.
325Non avrai da temere i sùbiti spaventi, né la ruina degli empi, quando avverrà;
326perché l’Eterno sarà la tua sicurezza, e preserverà il tuo piede da ogn’insidia.
327Non rifiutare un benefizio a chi vi ha diritto, quand’è in tuo potere di farlo.
328Non dire al tuo prossimo: "Va’ e torna" e "te lo darò domani", quand’hai di che dare.
329Non macchinare il male contro il tuo prossimo, mentr’egli abita fiducioso con te.
330Non intentar causa ad alcuno senza motivo, allorché non t’ha fatto alcun torto.
331Non portare invidia all’uomo violento, e non scegliere alcuna delle sue vie;
332poiché l’Eterno ha in abominio l’uomo perverso, ma l’amicizia sua è per gli uomini retti.
333La maledizione dell’Eterno è nella casa dell’empio, ma egli benedice la dimora dei giusti.
334Se schernisce gli schernitori, fa grazia agli umili.
335I savi erederanno la gloria, ma l’ignominia è la parte degli stolti.
41Figliuoli, ascoltate l’istruzione di un padre, e state attenti a imparare il discernimento;
42perché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento.
43Quand’ero ancora fanciullo presso mio padre, tenero ed unico presso mia madre,
44egli mi ammaestrava e mi diceva: "Il tuo cuore ritenga le mie parole; osserva i miei comandamenti, e vivrai.
45Acquista sapienza, acquista intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca, e non te ne sviare;
46non abbandonare la sapienza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà.
47Il principio della sapienza è: Acquista la sapienza. Sì, a costo di quanto possiedi, acquista l’intelligenza.
48Esaltala, ed essa t’innalzerà; essa ti coprirà di gloria, quando l’avrai abbracciata.
49Essa ti metterà sul capo una corona di grazia, ti farà dono d’un magnifico diadema".
410Ascolta, figliuol mio, ricevi le mie parole, e anni di vita ti saranno moltiplicati.
411Io ti mostro la via della sapienza, t’avvio per i sentieri della rettitudine.
412Se cammini, i tuoi passi non saran raccorciati; e se corri, non inciamperai.
413Afferra saldamente l’istruzione, non la lasciar andare; serbala, perch’essa è la tua vita.
414Non entrare nel sentiero degli empi, e non t’inoltrare per la via de’ malvagi;
415schivala, non passare per essa; allontanatene, e va’ oltre.
416Poiché essi non posson dormire se non han fatto del male, e il sonno è loro tolto se non han fatto cader qualcuno.
417Essi mangiano il pane dell’empietà, e bevono il vino della violenza;
418ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va vie più risplendendo, finché sia giorno perfetto.
419La via degli empi è come il buio; essi non scorgono ciò che li farà cadere.
420Figliuol mio, sta’ attento alle mie parole, inclina l’orecchio ai miei detti;
421non si dipartano mai dai tuoi occhi, serbali nel fondo del cuore;
422poiché sono vita per quelli che li trovano, e salute per tutto il loro corpo.
423Custodisci il tuo cuore più d’ogni altra cosa, poiché da esso procedono le sorgenti della vita.
424Rimuovi da te la perversità della bocca, e allontana da te la falsità delle labbra.
425Gli occhi tuoi guardino bene in faccia, e le tue palpebre si dirigano dritto davanti a te.
426Appiana il sentiero dei tuoi piedi, e tutte le tue vie siano ben preparate.
427Non piegare né a destra né a sinistra, ritira il tuo piede dal male.
51Figliuol mio, sta’ attento alla mia sapienza, inclina l’orecchio alla mia intelligenza,
52affinché tu conservi l’accorgimento, e le tue labbra ritengano la scienza.
53Poiché le labbra dell’adultera stillano miele, e la sua bocca è più morbida dell’olio;
54ma la fine cui mena è amara come l’assenzio, è acuta come una spada a due tagli.
55I suoi piedi scendono alla morte, i suoi passi fan capo al soggiorno dei defunti.
56Lungi dal prendere il sentiero della vita, le sue vie sono erranti, e non sa dove va.
57Or dunque, figliuoli, ascoltatemi, e non vi dipartite dalle parole della mia bocca.
58Tieni lontana da lei la tua via, e non t’accostare alla porta della sua casa,
59per non dare ad altri il fiore della tua gioventù, e i tuoi anni al tiranno crudele;
510perché degli stranieri non si sazino de’ tuoi beni, e le tue fatiche non vadano in casa d’altri;
511perché tu non abbia a gemere quando verrà la tua fine, quando la tua carne e il tuo corpo saran consumati,
512e tu non dica: "Come ho fatto a odiare la correzione, come ha potuto il cuor mio sprezzare la riprensione?
513come ho fatto a non ascoltare la voce di chi m’ammaestrava, e a non porger l’orecchio a chi m’insegnava?
514poco mancò che non mi trovassi immerso in ogni male, in mezzo al popolo ed all’assemblea".
515Bevi l’acqua della tua cisterna, l’acqua viva del tuo pozzo
516Le tue fonti debbon esse spargersi al di fuori? e i tuoi rivi debbon essi scorrer per le strade?
517Siano per te solo, e non per degli stranieri con te.
518Sia benedetta la tua fonte, e vivi lieto con la sposa della tua gioventù.
519Cerva d’amore, cavriola di grazia, le sue carezze t’inebrino in ogni tempo, e sii del continuo rapito nell’affetto suo.
520E perché, figliuol mio, t’invaghiresti d’un’estranea, e abbracceresti il seno della donna altrui?
521Ché le vie dell’uomo stan davanti agli occhi dell’Eterno, il quale osserva tutti i sentieri di lui.
522L’empio sarà preso nelle proprie iniquità, e tenuto stretto dalle funi del suo peccato.
523Egli morrà per mancanza di correzione, andrà vacillando per la grandezza della sua follia.
61Figliuol mio, se ti sei reso garante per il tuo prossimo, se ti sei impegnato per un estraneo,
62sei còlto nel laccio dalle parole della tua bocca, sei preso dalle parole della tua bocca.
63Fa’ questo, figliuol mio; disimpegnati, perché sei caduto in mano del tuo prossimo. Va’, gettati ai suoi piedi, insisti,
64non dar sonno ai tuoi occhi né sopore alle tue palpebre;
65disimpegnati come il cavriolo di man del cacciatore, come l’uccello di mano dell’uccellatore.
66Va’, pigro, alla formica; considera il suo fare, e diventa savio!
67Essa non ha né capo, né sorvegliante, né padrone;
68prepara il suo cibo nell’estate, e raduna il suo mangiare durante la raccolta.
69Fino a quando, o pigro, giacerai? quando ti desterai dal tuo sonno?
610Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare…
611e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato.
612L’uomo da nulla, l’uomo iniquo cammina colla falsità sulle labbra;
613ammicca cogli occhi, parla coi piedi, fa segni con le dita;
614ha la perversità nel cuore, macchina del male in ogni tempo, semina discordie;
615perciò la sua ruina verrà ad un tratto, in un attimo sarà distrutto, senza rimedio.
616Sei cose odia l’Eterno, anzi sette gli sono in abominio:
617gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spandono sangue innocente,
618il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corron frettolosi al male,
619il falso testimonio che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli.
620Figliuol mio, osserva i precetti di tuo padre, e non trascurare gl’insegnamenti di tua madre;
621tienteli del continuo legati sul cuore e attaccati al collo.
622Quando camminerai, ti guideranno; quando giacerai, veglieranno su te; quando ti risveglierai, ragioneranno teco.
623Poiché il precetto è una lampada e l’insegnamento una luce, e le correzioni della disciplina son la via della vita,
624per guardarti dalla donna malvagia dalle parole lusinghevoli della straniera.
625Non bramare in cuor tuo la sua bellezza, e non ti lasciar prendere dalle sue palpebre;
626ché per una donna corrotta uno si riduce a un pezzo di pane, e la donna adultera sta in agguato contro un’anima preziosa.
627Uno si metterà forse del fuoco in seno senza che i suoi abiti si brucino?
628camminerà forse sui carboni accesi senza scottarsi i piedi?
629Così è di chi va dalla moglie del prossimo; chi la tocca non rimarrà impunito.
630Non si disprezza il ladro che ruba per saziarsi quand’ha fame;
631se è còlto, restituirà anche il settuplo, darà tutti i beni della sua casa.
632Ma chi commette un adulterio è privo di senno; chi fa questo vuol rovinar se stesso.
633Troverà ferite ed ignominia, e l’obbrobrio suo non sarà mai cancellato;
634ché la gelosia rende furioso il marito, il quale sarà senza pietà nel dì della vendetta;
635non avrà riguardo a riscatto di sorta, e anche se tu moltiplichi i regali, non sarà soddisfatto.
71Figliuol mio, ritieni le mie parole, e fa’ tesoro de’ miei comandamenti.
72Osserva i miei comandamenti e vivrai; custodisci il mio insegnamento come la pupilla degli occhi.
73Legateli alle dita, scrivili sulla tavola del tuo cuore.
74Di’ alla sapienza: "Tu sei mia sorella", e chiama l’intelligenza amica tua,
75affinché ti preservino dalla donna altrui, dall’estranea che usa parole melate.
76Ero alla finestra della mia casa, e dietro alla mia persiana stavo guardando,
77quando vidi, tra gli sciocchi, scorsi, tra i giovani, un ragazzo privo di senno,
78che passava per la strada, presso all’angolo dov’essa abitava, e si dirigeva verso la casa di lei,
79al crepuscolo, sul declinar del giorno, allorché la notte si faceva nera, oscura.
710Ed ecco farglisi incontro una donna in abito da meretrice e astuta di cuore,
711turbolenta e proterva, che non teneva piede in casa:
712ora in istrada, ora per le piazze, e in agguato presso ogni canto.
713Essa lo prese, lo baciò, e sfacciatamente gli disse:
714"Dovevo fare un sacrifizio di azioni di grazie; oggi ho sciolto i miei voti;
715perciò ti son venuta incontro per cercarti, e t’ho trovato.
716Ho guarnito il mio letto di morbidi tappeti, di coperte ricamate con filo d’Egitto;
717l’ho profumato di mirra, d’aloe e di cinnamomo.
718Vieni inebriamoci d’amore fino al mattino, sollazziamoci in amorosi piaceri;
719giacché il mio marito non è a casa; è andato in viaggio lontano;
720ha preso seco un sacchetto di danaro, non tornerà a casa che al plenilunio".
721Ella lo sedusse con le sue molte lusinghe, lo trascinò con la dolcezza delle sue labbra.
722Egli le andò dietro subito, come un bove va al macello, come uno stolto è menato ai ceppi che lo castigheranno,
723come un uccello s’affretta al laccio, senza sapere ch’è teso contro la sua vita, finché una freccia gli trapassi il fegato.
724Or dunque, figliuoli, ascoltatemi, e state attenti alle parole della mia bocca.
725Il tuo cuore non si lasci trascinare nelle vie d’una tal donna; non ti sviare per i suoi sentieri;
726ché molti ne ha fatti cadere feriti a morte, e grande è la moltitudine di quelli che ha uccisi.
727La sua casa è la via del soggiorno de’ defunti, la strada che scende ai penetrali della morte.
81La sapienza non grida ella? e l’intelligenza non fa ella udire la sua voce?
82Ella sta in piè al sommo dei luoghi elevati, sulla strada, ai crocicchi;
83grida presso le porte, all’ingresso della città, nei viali che menano alle porte:
84"Chiamo voi, o uomini principali, e la mia voce si rivolge ai figli del popolo.
85Imparate, o semplici, l’accorgimento, e voi, stolti, diventate intelligenti di cuore!
86Ascoltate, perché dirò cose eccellenti, e le mie labbra s’apriranno a insegnar cose rette.
87Poiché la mia bocca esprime il vero, e le mie labbra abominano l’empietà.
88Tutte le parole della mia bocca son conformi a giustizia, non v’è nulla di torto o di perverso in esse.
89Son tutte piane per l’uomo intelligente, e rette per quelli che han trovato la scienza.
810Ricevete la mia istruzione anziché l’argento, e la scienza anziché l’oro scelto;
811poiché la sapienza val più delle perle, e tutti gli oggetti preziosi non la equivalgono.
812Io, la sapienza, sto con l’accorgimento, e trovo la scienza della riflessione.
813Il timore dell’Eterno è odiare il male; io odio la superbia, l’arroganza, la via del male e la bocca perversa.
814A me appartiene il consiglio e il buon successo; io sono l’intelligenza, a me appartiene la forza.
815Per mio mezzo regnano i re, e i principi decretano ciò ch’è giusto.
816Per mio mezzo governano i capi, i nobili, tutti i giudici della terra.
817Io amo quelli che m’amano, e quelli che mi cercano mi trovano.
818Con me sono ricchezze e gloria, i beni permanenti e la giustizia.
819Il mio frutto e migliore dell’oro fino, e il mio prodotto val più che argento eletto.
820Io cammino per la via della giustizia, per i sentieri dell’equità,
821per far eredi di beni reali quelli che m’amano, e per riempire i loro tesori.
822L’Eterno mi formò al principio de’ suoi atti, prima di fare alcuna delle opere sue, ab antico.
823Fui stabilita ab eterno, dal principio, prima che la terra fosse.
824Fui generata quando non c’erano ancora abissi, quando ancora non c’erano sorgenti rigurgitanti d’acqua.
825Fui generata prima che i monti fossero fondati, prima ch’esistessero le colline,
826quand’egli ancora non avea fatto né la terra né i campi né le prime zolle della terra coltivabile.
827Quand’egli disponeva i cieli io ero là; quando tracciava un circolo sulla superficie dell’abisso,
828quando condensava le nuvole in alto, quando rafforzava le fonti dell’abisso,
829quando assegnava al mare il suo limite perché le acque non oltrepassassero il suo cenno, quando poneva i fondamenti della terra,
830io ero presso di lui come un artefice, ero del continuo esuberante di gioia, mi rallegravo in ogni tempo nel suo cospetto;
831mi rallegravo nella parte abitabile della sua terra, e trovavo la mia gioia tra i figliuoli degli uomini.
832Ed ora, figliuoli, ascoltatemi; beati quelli che osservano le mie vie!
833Ascoltate l’istruzione, siate savi, e non la rigettate!
834Beato l’uomo che m’ascolta, che veglia ogni giorno alle mie porte, che vigila alla soglia della mia casa!
835Poiché chi mi trova trova la vita, e ottiene favore dall’Eterno.
836Ma chi pecca contro di me, fa torto all’anima sua; tutti quelli che m’odiano, amano la morte".
91La sapienza ha fabbricato la sua casa, ha lavorato le sue colonne, in numero di sette;
92ha ammazzato i suoi animali, ha drogato il suo vino, ed ha anche apparecchiato la sua mensa.
93Ha mandato fuori le sue ancelle, dall’alto dei luoghi elevati della città ella grida:
94"Chi è sciocco venga qua!" A quelli che son privi di senno dice:
95"Venite, mangiate del mio pane e bevete del vino che ho drogato!
96Lasciate, o sciocchi, la stoltezza e vivrete, e camminate per la via dell’intelligenza!"
97Chi corregge il beffardo s’attira vituperio, e chi riprende l’empio riceve affronto.
98Non riprendere il beffardo, per tema che t’odi; riprendi il savio, e t’amerà.
99Istruisci il savio e diventerai più savio che mai; ammaestra il giusto e accrescerà il suo sapere.
910Il principio della sapienza è il timor dell’Eterno, e conoscere il Santo è l’intelligenza.
911Poiché per mio mezzo ti saran moltiplicati i giorni, e ti saranno aumentati anni di vita.
912Se sei savio, sei savio per te stesso; se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena.
913La follia è una donna turbolenta, sciocca, che non sa nulla, nulla.
914Siede alla porta di casa, sopra una sedia, ne’ luoghi elevati della città,
915per gridare a quelli che passan per la via, che van diritti per la loro strada:
916"Chi è sciocco venga qua!" E a chi è privo di senno dice:
917"Le acque rubate son dolci, e il pane mangiato di nascosto è soave".
918Ma egli non sa che quivi sono i defunti, che i suoi convitati son nel fondo del soggiorno de’ morti.
101Proverbi di Salomone. Un figliuol savio rallegra suo padre, ma un figliuolo stolto è il cordoglio di sua madre.
102I tesori d’empietà non giovano, ma la giustizia libera dalla morte.
103L’Eterno non permette che il giusto soffra la fame, ma respinge insoddisfatta l’avidità degli empi.
104Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la mano dei diligenti fa arricchire.
105Chi raccoglie nella estate è un figliuolo prudente, ma chi dorme durante la raccolta è un figliuolo che fa vergogna.
106Benedizioni vengono sul capo dei giusti, ma la violenza cuopre la bocca degli empi.
107La memoria del giusto e in benedizione, ma il nome degli empi marcisce.
108Il savio di cuore accetta i precetti, ma lo stolto di labbra va in precipizio.
109Chi cammina nella integrità cammina sicuro, ma chi va per vie tortuose sarà scoperto.
1010Chi ammicca con l’occhio cagiona dolore, e lo stolto di labbra va in precipizio.
1011La bocca del giusto è una fonte di vita, ma la bocca degli empi nasconde violenza.
1012L’odio provoca liti, ma l’amore cuopre ogni fallo.
1013Sulle labbra dell’uomo intelligente si trova la sapienza, ma il bastone è per il dosso di chi è privo di senno.
1014I savi tengono in serbo la scienza, ma la bocca dello stolto e una rovina imminente.
1015I beni del ricco sono la sua città forte; la rovina de’ poveri è la loro povertà.
1016Il lavoro del giusto serve alla vita, le entrate dell’empio servono al peccato.
1017Chi tien conto della correzione, segue il cammino della vita; ma chi non fa caso della riprensione si smarrisce.
1018Chi dissimula l’odio ha labbra bugiarde, e chi spande la calunnia è uno stolto.
1019Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente.
1020La lingua del giusto è argento eletto; il cuore degli empi val poco.
1021Le labbra del giusto pascono molti, ma gli stolti muoiono per mancanza di senno.
1022Quel che fa ricchi è la benedizione dell’Eterno e il tormento che uno si dà non le aggiunge nulla.
1023Commettere un delitto, per lo stolto, è come uno spasso; tale è la sapienza per l’uomo accorto.
1024All’empio succede quello che teme, ma ai giusti è concesso quel che desiderano.
1025Come procella che passa, l’empio non è più, ma il giusto ha un fondamento eterno.
1026Come l’aceto ai denti e il fumo agli occhi, così è il pigro per chi lo manda.
1027Il timor dell’Eterno accresce i giorni ma gli anni degli empi saranno accorciati.
1028L’aspettazione dei giusti è letizia, ma la speranza degli empi perirà.
1029La via dell’Eterno è una fortezza per l’uomo integro, ma una rovina per gli operatori d’iniquità.
1030Il giusto non sarà mai smosso, ma gli empi non abiteranno la terra.
1031La bocca del giusto sgorga sapienza, ma la lingua perversa sarà soppressa.
1032Le labbra del giusto conoscono ciò che è grato, ma la bocca degli empi e piena di perversità.
111La bilancia falsa è un abominio per l’Eterno, ma il peso giusto gli è grato.
112Venuta la superbia, viene anche l’ignominia; ma la sapienza è con gli umili.
113L’integrità degli uomini retti li guida, ma la perversità dei perfidi è la loro rovina.
114Le ricchezze non servono a nulla nel giorno dell’ira, ma la giustizia salva da morte.
115La giustizia dell’uomo integro gli appiana la via, ma l’empio cade per la sua empietà.
116La giustizia degli uomini retti li libera, ma i perfidi restan presi nella loro propria malizia.
117Quando un empio muore, la sua speranza perisce, e l’aspettazione degl’iniqui e annientata.
118Il giusto è tratto fuor dalla distretta, e l’empio ne prende il posto.
119Con la sua bocca l’ipocrita rovina il suo prossimo, ma i giusti sono liberati dalla loro perspicacia.
1110Quando i giusti prosperano, la città gioisce; ma quando periscono gli empi son gridi di giubilo.
1111Per la benedizione degli uomini retti la città è esaltata, ma è sovvertita dalla bocca degli empi.
1112Chi sprezza il prossimo è privo di senno, ma l’uomo accorto tace.
1113Chi va sparlando svela i segreti, ma chi ha lo spirito leale tien celata la cosa.
1114Quando manca una savia direzione il popolo cade; nel gran numero de’ consiglieri sta la salvezza.
1115Chi si fa mallevadore d’un altro ne soffre danno, ma chi odia la mallevadoria è sicuro.
1116La donna graziosa ottiene la gloria, e gli uomini forti ottengon la ricchezza.
1117L’uomo benigno fa del bene a se stesso, ma il crudele tortura la sua propria carne.
1118L’empio fa un’opera fallace, ma chi semina giustizia ha una ricompensa sicura.
1119Così la giustizia mena alla vita, ma chi va dietro al male s’incammina alla morte.
1120I perversi di cuore sono un abominio per l’Eterno, ma gl’integri nella loro condotta gli sono graditi.
1121No, certo, il malvagio non rimarrà impunito, ma la progenie dei giusti scamperà.
1122Una donna bella, ma senza giudizio, è un anello d’oro nel grifo d’un porco.
1123Il desiderio dei giusti è il bene soltanto, ma la prospettiva degli empi e l’ira.
1124C’è chi spande liberalmente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del dovere e non fa che impoverire.
1125L’anima benefica sarà nell’abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato.
1126Chi detiene il grano è maledetto dal popolo, ma la benedizione è sul capo di chi lo vende.
1127Chi procaccia il bene s’attira benevolenza, ma chi cerca il male, male gl’incoglierà.
1128Chi confida nelle sue ricchezze cadrà, ma i giusti rinverdiranno a guisa di fronde.
1129Chi getta lo scompiglio in casa sua erediterà vento, e lo stolto sarà lo schiavo di chi ha il cuor savio.
1130Il frutto del giusto è un albero di vita, e il savio fa conquista d’anime.
1131Ecco, il giusto riceve la sua retribuzione sulla terra, quanto più l’empio e il peccatore!
121Chi ama la correzione ama la scienza, ma chi odia la riprensione è uno stupido.
122L’uomo buono ottiene il favore dell’Eterno, ma l’Eterno condanna l’uomo pien di malizia.
123L’uomo non diventa stabile con l’empietà, ma la radice dei giusti non sarà mai smossa.
124La donna virtuosa è la corona del marito, ma quella che fa vergogna gli è un tarlo nell’ossa.
125I pensieri dei giusti sono equità, ma i disegni degli empi son frode.
126Le parole degli empi insidiano la vita, ma la bocca degli uomini retti procura liberazione.
127Gli empi, una volta rovesciati, non sono più, ma la casa dei giusti rimane in piedi.
128L’uomo è lodato in proporzione del suo senno, ma chi ha il cuore pervertito sarà sprezzato.
129E’ meglio essere in umile stato ed avere un servo, che fare il borioso e mancar di pane.
1210Il giusto ha cura della vita del suo bestiame, ma le viscere degli empi sono crudeli.
1211Chi coltiva la sua terra avrà pane da saziarsi, ma chi va dietro ai fannulloni e privo di senno.
1212L’empio agogna la preda de’ malvagi, ma la radice dei giusti porta il suo frutto.
1213Nel peccato delle labbra sta un’insidia funesta, ma il giusto uscirà dalla distretta.
1214Per il frutto della sua bocca l’uomo è saziato di beni, e ad ognuno è reso secondo l’opera delle sue mani.
1215La via dello stolto è diritta agli occhi suoi, ma chi ascolta i consigli è savio.
1216Lo stolto lascia scorger subito il suo cruccio, ma chi dissimula un affronto è uomo accorto.
1217Chi dice la verità proclama ciò ch’è giusto, ma il falso testimonio parla con inganno.
1218C’è chi, parlando inconsultamente trafigge come spada, ma la lingua de’ savi reca guarigione.
1219Il labbro veridico è stabile in perpetuo, ma la lingua bugiarda non dura che un istante.
1220L’inganno è nel cuore di chi macchina il male, ma per chi nutre propositi di pace v’è gioia.
1221Nessun male incoglie al giusto, ma gli empi son pieni di guai.
1222Le labbra bugiarde sono un abominio per l’Eterno, ma quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi.
1223L’uomo accorto nasconde quello che sa, ma il cuor degli stolti proclama la loro follia.
1224La mano dei diligenti dominerà, ma la pigra sarà tributaria.
1225Il cordoglio ch’è nel cuore dell’uomo l’abbatte, ma la parola buona lo rallegra.
1226Il giusto indica la strada al suo compagno, ma la via degli empi li fa smarrire.
1227Il pigro non arrostisce la sua caccia, ma la solerzia è per l’uomo un tesoro prezioso.
1228Nel sentiero della giustizia sta la vita, e nella via ch’essa traccia non v’è morte.
131Il figliuol savio ascolta l’istruzione di suo padre, ma il beffardo non ascolta rimproveri.
132Per il frutto delle sue labbra uno gode del bene, ma il desiderio dei perfidi è la violenza.
133Chi custodisce la sua bocca preserva la propria vita; chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina.
134L’anima del pigro desidera, e non ha nulla, ma l’anima dei diligenti sarà soddisfatta appieno.
135Il giusto odia la menzogna, ma l’empio getta sugli altri vituperio ed onta.
136La giustizia protegge l’uomo che cammina nella integrità, ma l’empietà atterra il peccatore.
137C’è chi fa il ricco e non ha nulla; c’è chi fa il povero e ha di gran beni.
138La ricchezza d’un uomo serve come riscatto della sua vita, ma il povero non ode mai minacce.
139La luce dei giusti è gaia, ma la lampada degli empi si spegne.
1310Dall’orgoglio non vien che contesa, ma la sapienza è con chi dà retta ai consigli.
1311La ricchezza male acquistata va scemando, ma chi accumula a poco a poco l’aumenta.
1312La speranza differita fa languire il cuore, ma il desiderio adempiuto è un albero di vita.
1313Chi sprezza la parola si costituisce, di fronte ad essa, debitore, ma chi rispetta il comandamento sarà ricompensato.
1314L’insegnamento del savio è una fonte di vita per schivare le insidie della morte.
1315Buon senno procura favore, ma il procedere dei perfidi è duro.
1316Ogni uomo accorto agisce con conoscenza, ma l’insensato fa sfoggio di follia.
1317Il messo malvagio cade in sciagure, ma l’ambasciatore fedele reca guarigione.
1318Miseria e vergogna a chi rigetta la correzione, ma chi dà retta alla riprensione è onorato.
1319Il desiderio adempiuto è dolce all’anima, ma agl’insensati fa orrore l’evitare il male.
1320Chi va coi savi diventa savio, ma il compagno degl’insensati diventa cattivo.
1321Il male perseguita i peccatori ma il giusto è ricompensato col bene.
1322L’uomo buono lascia una eredità ai figli de’ suoi figli, ma la ricchezza del peccatore è riserbata al giusto.
1323Il campo lavorato dal povero dà cibo in abbondanza, ma v’è chi perisce per mancanza di equità.
1324Chi risparmia la verga odia il suo figliuolo, ma chi l’ama, lo corregge per tempo.
1325Il giusto ha di che mangiare a sazietà, ma il ventre degli empi manca di cibo.
141La donna savia edifica la sua casa, ma la stolta l’abbatte con le proprie mani.
142Chi cammina nella rettitudine teme l’Eterno, ma chi è pervertito nelle sue vie lo sprezza.
143Nella bocca dello stolto germoglia la superbia, ma le labbra dei savi son la loro custodia.
144Dove mancano i buoi è vuoto il granaio, ma l’abbondanza della raccolta sta nella forza del bove.
145Il testimonio fedele non mentisce, ma il testimonio falso spaccia menzogne.
146Il beffardo cerca la sapienza e non la trova, ma per l’uomo intelligente la scienza è cosa facile.
147Vattene lungi dallo stolto; sulle sue labbra certo non hai trovato scienza.
148La sapienza dell’uomo accorto sta nel discernere la propria strada, ma la follia degli stolti non è che inganno.
149Gli insensati si burlano delle colpe commesse, ma il favore dell’Eterno sta fra gli uomini retti.
1410Il cuore conosce la sua propria amarezza, e alla sua gioia non può prender parte un estraneo.
1411La casa degli empi sarà distrutta, ma la tenda degli uomini retti fiorirà.
1412V’è tal via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte.
1413Anche ridendo, il cuore può esser triste; e l’allegrezza può finire in dolore.
1414Lo sviato di cuore avrà la ricompensa dal suo modo di vivere, e l’uomo dabbene, quella delle opere sue.
1415Lo scemo crede tutto quel che si dice, ma l’uomo prudente bada ai suoi passi.
1416Il savio teme, ed evita il male; ma lo stolto è arrogante e presuntuoso.
1417Chi è pronto all’ira commette follie, e l’uomo pien di malizia diventa odioso.
1418Gli scemi ereditano stoltezza, ma i prudenti s’incoronano di scienza.
1419I malvagi si chinano dinanzi ai buoni, e gli empi alle porte de’ giusti.
1420Il povero è odiato anche dal suo compagno, ma gli amici del ricco son molti.
1421Chi sprezza il prossimo pecca, ma beato chi ha pietà dei miseri!
1422Quelli che meditano il male non son forse traviati? ma quelli che meditano il bene trovan grazia e fedeltà.
1423In ogni fatica v’è profitto, ma il chiacchierare mena all’indigenza.
1424La corona de’ savi è la loro ricchezza, ma la follia degli stolti non è che follia.
1425Il testimonio verace salva delle vite, ma chi spaccia bugie non fa che ingannare.
1426V’è una gran sicurezza nel timor dell’Eterno; Egli sarà un rifugio per i figli di chi lo teme.
1427Il timor dell’Eterno è fonte di vita e fa schivare le insidie della morte.
1428La moltitudine del popolo è la gloria del re, ma la scarsezza de’ sudditi è la rovina del principe.
1429Chi è lento all’ira ha un gran buon senso, ma chi è pronto ad andare in collera mostra la sua follia.
1430Un cuor calmo è la vita del corpo, ma l’invidia è la carie dell’ossa.
1431Chi opprime il povero oltraggia Colui che l’ha fatto, ma chi ha pietà del bisognoso, l’onora.
1432L’empio è travolto dalla sua sventura, ma il giusto spera anche nella morte.
1433La sapienza riposa nel cuore dell’uomo intelligente, ma in mezzo agli stolti si fa tosto conoscere.
1434La giustizia innalza una nazione, ma il peccato è la vergogna dei popoli.
1435Il favore del re è per il servo prudente, ma la sua ira è per chi gli fa onta.
151La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira.
152La lingua dei savi è ricca di scienza, ma la bocca degli stolti sgorga follia.
153Gli occhi dell’Eterno sono in ogni luogo, osservando i cattivi ed i buoni.
154La lingua che calma, è un albero di vita, ma la lingua perversa strazia lo spirito.
155L’insensato disdegna l’istruzione di suo padre, ma chi tien conto della riprensione diviene accorto.
156Nella casa del giusto v’è grande abbondanza, ma nell’entrate dell’empio c’è turbolenza.
157Le labbra dei savi spargono scienza, ma non così il cuore degli stolti.
158Il sacrifizio degli empi è in abominio all’Eterno, ma la preghiera degli uomini retti gli è grata.
159La via dell’empio è in abominio all’Eterno, ma egli ama chi segue la giustizia.
1510Una dura correzione aspetta chi lascia la diritta via; chi odia la riprensione morrà.
1511Il soggiorno de’ morti e l’abisso stanno dinanzi all’Eterno; quanto più i cuori de’ figliuoli degli uomini!
1512Il beffardo non ama che altri lo riprenda; egli non va dai savi.
1513Il cuore allegro rende ilare il volto, ma quando il cuore è triste, lo spirito è abbattuto.
1514Il cuor dell’uomo intelligente cerca la scienza, ma la bocca degli stolti si pasce di follia.
1515Tutt’i giorni dell’afflitto sono cattivi, ma il cuor contento è un convito perenne.
1516Meglio poco col timor dell’Eterno, che gran tesoro con turbolenza.
1517Meglio un piatto d’erbe, dov’è l’amore, che un bove ingrassato, dov’è l’odio.
1518L’uomo iracondo fa nascere contese, ma chi è lento all’ira acqueta le liti.
1519La via del pigro è come una siepe di spine, ma il sentiero degli uomini retti è piano.
1520Il figliuol savio rallegra il padre, ma l’uomo stolto disprezza sua madre.
1521La follia è una gioia per chi è privo di senno, ma l’uomo prudente cammina retto per la sua via.
1522I disegni falliscono, dove mancano i consigli; ma riescono, dove son molti i consiglieri.
1523Uno prova allegrezza quando risponde bene; e com’è buona una parola detta a tempo!
1524Per l’uomo sagace la via della vita mena in alto e gli fa evitare il soggiorno de’ morti, in basso.
1525L’Eterno spianta la casa dei superbi, ma rende stabili i confini della vedova.
1526I pensieri malvagi sono in abominio all’Eterno, ma le parole benevole son pure agli occhi suoi.
1527Chi è avido di lucro conturba la sua casa, ma chi odia i regali vivrà.
1528Il cuor del giusto medita la sua risposta, ma la bocca degli empi sgorga cose malvage.
1529L’Eterno è lungi dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti.
1530Uno sguardo lucente rallegra il cuore; una buona notizia impingua l’ossa.
1531L’orecchio attento alla riprensione che mena a vita, dimorerà fra i savi.
1532Chi rigetta l’istruzione disprezza l’anima sua, ma chi dà retta alla riprensione acquista senno.
1533Il timor dell’Eterno è scuola di sapienza; e l’umiltà precede la gloria.
161All’uomo, i disegni del cuore; ma la risposta della lingua vien dall’Eterno.
162Tutte le vie dell’uomo a lui sembran pure, ma l’Eterno pesa gli spiriti.
163Rimetti le cose tue nell’Eterno, e i tuoi disegni avran buona riuscita.
164L’Eterno ha fatto ogni cosa per uno scopo; anche l’empio, per il dì della sventura.
165Chi è altero d’animo è in abominio all’Eterno; certo è che non rimarrà impunito.
166Con la bontà e con la fedeltà l’iniquità si espia, e col timor dell’Eterno si evita il male.
167Quando l’Eterno gradisce le vie d’un uomo, riconcilia con lui anche i nemici.
168Meglio poco con giustizia, che grandi entrate senza equità.
169Il cuor dell’uomo medita la sua via, ma l’Eterno dirige i suoi passi.
1610Sulle labbra del re sta una sentenza divina; quando pronunzia il giudizio la sua bocca non erra.
1611La stadera e le bilance giuste appartengono all’Eterno, tutti i pesi del sacchetto son opera sua.
1612I re hanno orrore di fare il male, perché il trono è reso stabile con la giustizia.
1613Le labbra giuste sono gradite ai re; essi amano chi parla rettamente.
1614Ira del re vuol dire messaggeri di morte, ma l’uomo savio la placherà.
1615La serenità del volto del re dà la vita, e il suo favore è come nube di pioggia primaverile.
1616L’acquisto della sapienza oh quanto è migliore di quello dell’oro, e l’acquisto dell’intelligenza preferibile a quel dell’argento!
1617La strada maestra dell’uomo retto è evitare il male; chi bada alla sua via preserva l’anima sua.
1618La superbia precede la rovina, e l’alterezza dello spirito precede la caduta.
1619Meglio esser umile di spirito coi miseri, che spartir la preda coi superbi.
1620Chi presta attenzione alla Parola se ne troverà bene, e beato colui che confida nell’Eterno!
1621Il savio di cuore è chiamato intelligente, e la dolcezza delle labbra aumenta il sapere.
1622Il senno, per chi lo possiede, è fonte di vita, ma la stoltezza è il castigo degli stolti.
1623Il cuore del savio gli rende assennata la bocca, e aumenta il sapere sulle sue labbra.
1624Le parole soavi sono un favo di miele: dolcezza all’anima, salute al corpo.
1625V’è tal via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte.
1626La fame del lavoratore lavora per lui, perché la sua bocca lo stimola.
1627L’uomo cattivo va scavando ad altri del male, sulle sue labbra c’è come un fuoco divorante.
1628L’uomo perverso semina contese, e il maldicente disunisce gli amici migliori.
1629L’uomo violento trascina il compagno, e lo mena per una via non buona.
1630Chi chiude gli occhi per macchinar cose perverse, chi si morde le labbra, ha già compiuto il male.
1631I capelli bianchi sono una corona d’onore; la si trova sulla via della giustizia.
1632Chi è lento all’ira val più del prode guerriero; chi padroneggia sé stesso val più di chi espugna città.
1633Si gettan le sorti nel grembo, ma ogni decisione vien dall’Eterno.
171E’ meglio un tozzo di pan secco con la pace, che una casa piena di carni con la discordia.
172Il servo sagace dominerà sul figlio che fa onta, e avrà parte all’eredità insieme coi fratelli.
173La coppella è per l’argento e il fornello per l’oro, ma chi prova i cuori è l’Eterno.
174Il malvagio dà ascolto alle labbra inique, e il bugiardo dà retta alla cattiva lingua.
175Chi beffa il povero oltraggia Colui che l’ha fatto; chi si rallegra dell’altrui sventura non rimarrà impunito.
176I figliuoli de’ figliuoli son la corona de’ vecchi, e i padri son la gloria dei loro figliuoli.
177Un parlar solenne non s’addice all’uomo da nulla; quanto meno s’addicono ad un principe labbra bugiarde!
178Il regalo è una pietra preziosa agli occhi di chi lo possiede; dovunque si volga, egli riesce.
179Chi copre i falli si procura amore, ma chi sempre vi torna su, disunisce gli amici migliori.
1710Un rimprovero fa più impressione all’uomo intelligente, che cento percosse allo stolto.
1711Il malvagio non cerca che ribellione, ma un messaggero crudele gli sarà mandato contro.
1712Meglio imbattersi in un’orsa derubata dei suoi piccini, che in un insensato nella sua follia.
1713Il male non si dipartirà dalla casa di chi rende il male per il bene.
1714Cominciare una contesa è dar la stura all’acqua; perciò ritirati prima che la lite s’inasprisca.
1715Chi assolve il reo e chi condanna il giusto sono ambedue in abominio all’Eterno.
1716A che serve il danaro in mano allo stolto? ad acquistar saviezza?… Ma se non ha senno!
1717L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella distretta.
1718L’uomo privo di senno dà la mano e fa sicurtà per altri davanti al suo prossimo.
1719Chi ama le liti ama il peccato; chi alza troppo la sua porta, cerca la rovina.
1720Chi ha il cuor falso non trova bene, e chi ha la lingua perversa cade nella sciagura.
1721Chi genera uno stolto ne avrà cordoglio, e il padre dell’uomo da nulla non avrà gioia.
1722Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto secca l’ossa.
1723L’empio accetta regali di sottomano per pervertire le vie della giustizia.
1724La sapienza sta dinanzi a chi ha intelligenza, ma gli occhi dello stolto vagano agli estremi confini della terra.
1725Il figliuolo stolto è il cordoglio del padre e l’amarezza di colei che l’ha partorito.
1726Non è bene condannare il giusto, foss’anche ad un’ammenda, né colpire i principi per la loro probità.
1727Chi modera le sue parole possiede la scienza, e chi ha lo spirito calmo è un uomo prudente.
1728Anche lo stolto, quando tace, passa per savio; chi tien chiuse le labbra è uomo intelligente.
181Chi si separa dagli altri cerca la propria soddisfazione e s’arrabbia contro tutto ciò ch’è profittevole.
182Lo stolto prende piacere, non nella prudenza, ma soltanto nel manifestare ciò che ha nel cuore.
183Quando viene l’empio, viene anche lo sprezzo; e, con la vergogna, viene l’obbrobrio.
184Le parole della bocca d’un uomo sono acque profonde; la fonte di sapienza è un rivo che scorre perenne.
185Non è bene aver per l’empio de’ riguardi personali, per far torto al giusto nel giudizio.
186Le labbra dello stolto menano alle liti, e la sua bocca chiama le percosse.
187La bocca dello stolto è la sua rovina, e le sue labbra sono un laccio per l’anima sua.
188Le parole del maldicente son come ghiottonerie, e penetrano fino nell’intimo delle viscere.
189Anche colui ch’è infingardo nel suo lavoro è fratello del dissipatore.
1810Il nome dell’Eterno è una forte torre; il giusto vi corre, e vi trova un alto rifugio.
1811I beni del ricco son la sua città forte; son come un’alta muraglia… nella sua immaginazione.
1812Prima della rovina, il cuor dell’uomo s’innalza, ma l’umiltà precede la gloria.
1813Chi risponde prima d’aver ascoltato, mostra la sua follia, e rimane confuso.
1814Lo spirito dell’uomo lo sostiene quand’egli è infermo; ma lo spirito abbattuto chi lo solleverà?
1815Il cuore dell’uomo intelligente acquista la scienza, e l’orecchio dei savi la cerca.
1816I regali che uno fa gli apron la strada e gli dànno adito ai grandi.
1817Il primo a perorare la propria causa par che abbia ragione; ma vien l’altra parte, e scruta quello a fondo.
1818La sorte fa cessare le liti e decide fra i grandi.
1819Un fratello offeso è più inespugnabile d’una città forte; e le liti tra fratelli son come le sbarre d’un castello.
1820Col frutto della sua bocca l’uomo sazia il corpo; si sazia col provento delle sue labbra.
1821Morte e vita sono in potere della lingua; chi l’ama ne mangerà i frutti.
1822Chi ha trovato moglie ha trovato un bene e ha ottenuto un favore dall’Eterno.
1823Il povero parla supplicando, il ricco risponde con durezza.
1824Chi ha molti amici li ha per sua disgrazia; ma v’è tale amico, ch’è più affezionato d’un fratello.
191Meglio un povero che cammina nella sua integrità, di colui ch’è perverso di labbra ed anche stolto.
192L’ardore stesso, senza conoscenza, non è cosa buona: e chi cammina in fretta sbaglia strada.
193La stoltezza dell’uomo ne perverte la via, ma il cuor di lui s’irrita contro l’Eterno.
194Le ricchezze procurano gran numero d’amici, ma il povero è abbandonato anche dal suo compagno.
195Il falso testimonio non rimarrà impunito, e chi spaccia menzogne non avrà scampo.
196Molti corteggiano l’uomo generoso, e tutti sono amici dell’uomo munificente.
197Tutti i fratelli del povero l’odiano, quanto più gli amici suoi s’allontaneranno da lui! Ei li sollecita con parole, ma già sono scomparsi.
198Chi acquista senno ama l’anima sua; e chi serba con cura la prudenza troverà del bene.
199Il falso testimonio non rimarrà impunito, e chi spaccia menzogne perirà.
1910Vivere in delizie non s’addice allo stolto; quanto meno s’addice allo schiavo dominare sui principi!
1911Il senno rende l’uomo lento all’ira, ed egli stima sua gloria il passar sopra le offese.
1912L’ira del re è come il ruggito d’un leone, ma il suo favore è come rugiada sull’erba.
1913Un figliuolo stolto è una grande sciagura per suo padre, e le risse d’una moglie sono il gocciolar continuo d’un tetto.
1914Casa e ricchezze sono un’eredità dei padri, ma una moglie giudiziosa è un dono dell’Eterno.
1915La pigrizia fa cadere nel torpore, e l’anima indolente patirà la fame.
1916Chi osserva il comandamento ha cura dell’anima sua, ma chi non si dà pensiero della propria condotta morrà.
1917Chi ha pietà del povero presta all’Eterno, che gli contraccambierà l’opera buona.
1918Castiga il tuo figliuolo, mentre c’è ancora speranza, ma non ti lasciar andare sino a farlo morire.
1919L’uomo dalla collera violenta dev’esser punito; ché, se lo scampi, dovrai tornare daccapo.
1920Ascolta il consiglio e ricevi l’istruzione, affinché tu diventi savio per il resto della vita.
1921Ci sono molti disegni nel cuor dell’uomo, ma il piano dell’Eterno è quello che sussiste.
1922Ciò che rende caro l’uomo è la bontà, e un povero val più d’un bugiardo.
1923Il timor dell’Eterno mena alla vita; chi l’ha si sazia, e passa la notte non visitato da alcun male.
1924Il pigro tuffa la mano nel piatto, e non fa neppur tanto da portarla alla bocca.
1925Percuoti il beffardo, e il semplice si farà accorto; riprendi l’intelligente, e imparerà la scienza.
1926Il figlio che fa vergogna e disonore, rovina suo padre e scaccia sua madre.
1927Cessa, figliuol mio, d’ascoltar l’istruzione, se ti vuoi allontanare dalle parole della scienza.
1928Il testimonio iniquo si burla della giustizia, e la bocca degli empi trangugia l’iniquità.
1929I giudici son preparati per i beffardi e le percosse per il dosso degli stolti.
201Il vino è schernitore, la bevanda alcoolica è turbolenta, e chiunque se ne lascia sopraffare non è savio.
202Il terrore che incute il re è come il ruggito d’un leone; chi lo irrita pecca contro la propria vita.
203E’ una gloria per l’uomo l’astenersi dalle contese, ma chiunque è insensato mostra i denti.
204Il pigro non ara a causa del freddo; alla raccolta verrà a cercare, ma non ci sarà nulla.
205I disegni nel cuor dell’uomo sono acque profonde, ma l’uomo intelligente saprà attingervi.
206Molta gente vanta la propria bontà; ma un uomo fedele chi lo troverà?
207I figliuoli del giusto, che cammina nella sua integrità, saranno beati dopo di lui.
208Il re, assiso sul trono dove rende giustizia, dissipa col suo sguardo ogni male.
209Chi può dire: "Ho nettato il mio cuore, sono puro dal mio peccato?"
2010Doppio peso e doppia misura sono ambedue in abominio all’Eterno.
2011Anche il fanciullo dà a conoscere con i suoi atti se la sua condotta sarà pura e retta.
2012L’orecchio che ascolta e l’occhio che vede, li ha fatti ambedue l’Eterno.
2013Non amare il sonno, che tu non abbia a impoverire; tieni aperti gli occhi, e avrai pane da saziarti.
2014"Cattivo! cattivo!" dice il compratore; ma, andandosene, si vanta dell’acquisto.
2015C’è dell’oro e abbondanza di perle, ma le labbra ricche di scienza son cosa più preziosa.
2016Prendigli il vestito, giacché ha fatta cauzione per altri; fatti dare dei pegni, poiché s’è reso garante di stranieri.
2017Il pane frodato è dolce all’uomo; ma, dopo, avrà la bocca piena di ghiaia.
2018I disegni son resi stabili dal consiglio; fa’ dunque la guerra con una savia direzione.
2019Chi va sparlando palesa i segreti; perciò non t’immischiare con chi apre troppo le labbra.
2020Chi maledice suo padre e sua madre, la sua lucerna si spegnerà nelle tenebre più fitte.
2021L’eredità acquistata troppo presto da principio, alla fine non sarà benedetta.
2022Non dire: "Renderò il male"; spera nell’Eterno, ed egli ti salverà.
2023Il peso doppio è in abominio all’Eterno, e la bilancia falsa non è cosa buona.
2024I passi dell’uomo li dirige l’Eterno; come può quindi l’uomo capir la propria via?
2025E’ pericoloso per l’uomo prender leggermente un impegno sacro, e non riflettere che dopo aver fatto un voto.
2026Il re savio passa gli empi al vaglio, dopo aver fatto passare la ruota su loro.
2027Lo spirito dell’uomo è una lucerna dell’Eterno che scruta tutti i recessi del cuore.
2028La bontà e la fedeltà custodiscono il re; e con la bontà egli rende stabile il suo trono.
2029La gloria dei giovani sta nella loro forza, e la bellezza dei vecchi, nella loro canizie.
2030Le battiture che piagano guariscono il male; e così le percosse che vanno al fondo delle viscere.
211Il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace.
212Tutte le vie dell’uomo gli paion diritte, ma l’Eterno pesa i cuori.
213Praticare la giustizia e l’equità è cosa che l’Eterno preferisce ai sacrifizi.
214Gli occhi alteri e il cuor gonfio, lucerna degli empi, sono peccato.
215I disegni dell’uomo diligente menano sicuramente all’abbondanza, ma chi troppo s’affretta non fa che cader nella miseria.
216I tesori acquistati con lingua bugiarda sono un soffio fugace di gente che cerca la morte.
217La violenza degli empi li porta via, perché rifiutano di praticare l’equità.
218La via del colpevole è tortuosa, ma l’innocente opera con rettitudine.
219Meglio abitare sul canto d’un tetto, che una gran casa con una moglie rissosa.
2110L’anima dell’empio desidera il male; il suo amico stesso non trova pietà agli occhi di lui.
2111Quando il beffardo è punito, il semplice diventa savio; e quando s’istruisce il savio, egli acquista scienza.
2112Il Giusto tien d’occhio la casa dell’empio, e precipita gli empi nelle sciagure.
2113Chi chiude l’orecchio al grido del povero, griderà anch’egli, e non gli sarà risposto.
2114Un dono fatto in segreto placa la collera, e un regalo dato di sottomano, l’ira violenta.
2115Far ciò ch’è retto è una gioia per il giusto, ma è una rovina per gli artefici d’iniquità.
2116L’uomo che erra lungi dalle vie del buon senso, riposerà nell’assemblea dei trapassati.
2117Chi ama godere sarà bisognoso, chi ama il vino e l’olio non arricchirà.
2118L’empio serve di riscatto al giusto; e il perfido, agli uomini retti.
2119Meglio abitare in un deserto, che con una donna rissosa e stizzosa.
2120In casa del savio c’è dei tesori preziosi e dell’olio, ma l’uomo stolto dà fondo a tutto.
2121Chi ricerca la giustizia e la bontà troverà vita, giustizia e gloria.
2122Il savio dà la scalata alla città dei forti, e abbatte il baluardo in cui essa confidava.
2123Chi custodisce la sua bocca e la sua lingua preserva l’anima sua dalle distrette.
2124Il nome del superbo insolente è: beffardo; egli fa ogni cosa con furore di superbia.
2125I desideri del pigro l’uccidono perché le sue mani rifiutano di lavorare.
2126C’è chi da mane a sera brama avidamente, ma il giusto dona senza mai rifiutare.
2127Il sacrifizio dell’empio è cosa abominevole; quanto più se l’offre con intento malvagio!
2128Il testimonio bugiardo perirà, ma l’uomo che ascolta potrà sempre parlare.
2129L’empio fa la faccia tosta, ma l’uomo retto rende ferma la sua condotta.
2130Non c’è sapienza, non intelligenza, non consiglio che valga contro l’Eterno.
2131Il cavallo è pronto per il dì della battaglia, ma la vittoria appartiene all’Eterno.
221La buona riputazione è da preferirsi alle molte ricchezze; e la stima, all’argento e all’oro.
222Il ricco e il povero s’incontrano; l’Eterno li ha fatti tutti e due.
223L’uomo accorto vede venire il male, e si nasconde; ma i semplici tirano innanzi, e ne portan la pena.
224Il frutto dell’umiltà e del timor dell’Eterno è ricchezza e gloria e vita.
225Spine e lacci sono sulla via del perverso; chi ha cura dell’anima sua se ne tien lontano.
226Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se e dipartirà.
227Il ricco signoreggia sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta.
228Chi semina iniquità miete sciagura, e la verga della sua collera è infranta.
229L’uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero.
2210Caccia via il beffardo, se n’andranno le contese, e cesseran le liti e gli oltraggi.
2211Chi ama la purità del cuore e ha la grazia sulle labbra, ha il re per amico.
2212Gli occhi dell’Eterno proteggono la scienza, ma egli rende vane le parole del perfido.
2213Il pigro dice: "Là fuori c’è un leone; sarò ucciso per la strada".
2214La bocca delle donne corrotte è una fossa profonda; colui ch’è in ira all’Eterno, vi cadrà dentro.
2215La follia è legata al cuore del fanciullo, ma la verga della correzione l’allontanerà da lui.
2216Chi opprime il povero, l’arricchisce; chi dona al ricco, non fa che impoverirlo.
2217Porgi l’orecchio e ascolta le parole dei Savi ed applica il cuore alla mia scienza.
2218Ti sarà dolce custodirle in petto, e averle tutte pronte sulle tue labbra.
2219Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nell’Eterno.
2220Non ho io già da tempo scritto per te consigli e insegnamenti
2221per farti conoscere cose certe, parole vere, onde tu possa risponder parole vere a chi t’interroga?
2222Non derubare il povero perch’è povero, e non opprimere il misero alla porta;
2223ché l’Eterno difenderà la loro causa, e spoglierà della vita chi avrà spogliato loro.
2224Non fare amicizia con l’uomo iracondo e non andare con l’uomo violento,
2225che tu non abbia ad imparare le sue vie e ad esporre a un’insidia l’anima tua.
2226Non esser di quelli che dan la mano, che fanno sicurtà per debiti.
2227Se non hai di che pagare, perché esporti a farti portar via il letto?
2228Non spostare il termine antico, che fu messo dai tuoi padri.
2229Hai tu veduto un uomo spedito nelle sue faccende? Egli starà al servizio dei re; non starà al servizio della gente oscura.
231Quando ti siedi a mensa con un principe, rifletti bene a chi ti sta dinanzi;
232e mettiti un coltello alla gola, se tu sei ingordo.
233Non bramare i suoi bocconi delicati; sono un cibo ingannatore.
234Non t’affannare per diventar ricco, smetti dall’applicarvi la tua intelligenza.
235Vuoi tu fissar lo sguardo su ciò che scompare? Giacché la ricchezza si fa dell’ali, come l’aquila che vola verso il cielo.
236Non mangiare il pane di chi ha l’occhio maligno e non bramare i suoi cibi delicati;
237poiché, nell’intimo suo, egli è calcolatore: "Mangia e bevi!" ti dirà; ma il cuor suo non è con te.
238Vomiterai il boccone che avrai mangiato, e avrai perduto le tue belle parole.
239Non rivolger la parola allo stolto, perché sprezzerà il senno de’ tuoi discorsi.
2310Non spostare il termine antico, e non entrare nei campi degli orfani;
2311ché il Vindice loro è potente; egli difenderà la causa loro contro di te.
2312Applica il tuo cuore all’istruzione, e gli orecchi alle parole della scienza.
2313Non risparmiare la correzione al fanciullo; se lo batti con la verga, non ne morrà;
2314lo batterai con la verga, ma libererai l’anima sua dal soggiorno de’ morti.
2315Figliuol mio, se il tuo cuore e savio, anche il mio cuore si rallegrerà;
2316le viscere mie esulteranno quando le tue labbra diranno cose rette.
2317Il tuo cuore non porti invidia ai peccatori, ma perseveri sempre nel timor dell’Eterno;
2318poiché c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà frustrata.
2319Ascolta, figliuol mio, sii savio, e dirigi il cuore per la diritta via.
2320Non esser di quelli che son bevitori di vino, che son ghiotti mangiatori di carne;
2321ché il beone ed il ghiotto impoveriranno e i dormiglioni n’andran vestiti di cenci.
2322Da’ retta a tuo padre che t’ha generato, e non disprezzar tua madre quando sarà vecchia.
2323Acquista verità e non la vendere, acquista sapienza, istruzione e intelligenza.
2324Il padre del giusto esulta grandemente; chi ha generato un savio, ne avrà gioia.
2325Possan tuo padre e tua madre rallegrarsi, e possa gioire colei che t’ha partorito!
2326Figliuol mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie;
2327perché la meretrice è una fossa profonda, e la straniera, un pozzo stretto.
2328Anch’essa sta in agguato come un ladro, e accresce fra gli uomini il numero de’ traditori.
2329Per chi sono gli "ahi"? per chi gli "ahimè"? per chi le liti? per chi i lamenti? per chi le ferite senza ragione? per chi gli occhi rossi?
2330Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gustare il vin drogato.
2331Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel calice e va giù così facilmente!
2332Alla fine, esso morde come un serpente e punge come un basilisco.
2333I tuoi occhi vedranno cose strane, il tuo cuore farà dei discorsi pazzi.
2334Sarai come chi giace in mezzo al mare, come chi giace in cima a un albero di nave.
2335Dirai: "M’hanno picchiato… e non m’han fatto male; m’hanno percosso… e non me ne sono accorto; quando mi sveglierò?… tornerò a cercarne ancora!"
241Non portare invidia ai malvagi, e non desiderare di star con loro,
242perché il loro cuore medita rapine, e le loro labbra parlan di nuocere.
243La casa si edifica con la sapienza, e si rende stabile con la prudenza;
244mediante la scienza, se ne riempiono le stanze d’ogni specie di beni preziosi e gradevoli.
245L’uomo savio è pien di forza, e chi ha conoscimento accresce la sua potenza;
246infatti, con savie direzioni potrai condur bene la guerra, e la vittoria sta nel gran numero de’ consiglieri.
247La sapienza è troppo in alto per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta di città.
248Chi pensa a mal fare sarà chiamato esperto in malizia.
249I disegni dello stolto sono peccato, e il beffardo è l’abominio degli uomini.
2410Se ti perdi d’animo nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca.
2411Libera quelli che son condotti a morte, e salva quei che, vacillando, vanno al supplizio.
2412Se dici: "Ma noi non ne sapevamo nulla!…" Colui che pesa i cuori, non lo vede egli? Colui che veglia sull’anima tua non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le opere sue?
2413Figliuol mio, mangia del miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato.
2414Così conosci la sapienza per il bene dell’anima tua! Se la trovi, c’è un avvenire, e la speranza tua non sarà frustrata.
2415O empio, non tendere insidie alla dimora del giusto! non devastare il luogo ove riposa!
2416ché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi son travolti dalla sventura.
2417Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; quand’è rovesciato, il cuor tuo non ne gioisca,
2418che l’Eterno nol vegga e gli dispiaccia e non storni l’ira sua da lui.
2419Non t’irritare a motivo di chi fa il male, e non portare invidia agli empi;
2420perché non c’è avvenire per il malvagio; la lucerna degli empi sarà spenta.
2421Figliuol mio, temi l’Eterno e il re, e non far lega cogli amatori di novità;
2422la loro calamità sopraggiungerà improvvisa, e chi sa la triste fine dei loro anni?
2423Anche queste sono massime dei Savi. Non è bene, in giudizio, aver de’ riguardi personali.
2424Chi dice all’empio: "Tu sei giusto", i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni.
2425Ma quelli che sanno punire se ne troveranno bene, e su loro scenderanno benedizione e prosperità.
2426Dà un bacio sulle labbra chi dà una risposta giusta.
2427Metti in buon ordine gli affari tuoi di fuori, metti in assetto i tuoi campi, poi ti fabbricherai la casa.
2428Non testimoniare, senza motivo, contro il tuo prossimo; vorresti tu farti ingannatore con le tue parole?
2429Non dire: "Come ha fatto a me così farò a lui; renderò a costui secondo l’opera sua".
2430Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno;
2431ed ecco le spine vi crescean da per tutto, i rovi ne coprivano il suolo, e il muro di cinta era in rovina.
2432Considerai la cosa, e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione:
2433Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare…
2434e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato.
251Ecco altri proverbi di Salomone, raccolti dalla gente di Ezechia, re di Giuda.
252E’ gloria di Dio nascondere le cose; ma la gloria dei re sta nell’investigarle.
253L’altezza del cielo, la profondità della terra e il cuore dei re non si possono investigare.
254Togli dall’argento le scorie, e ne uscirà un vaso per l’artefice;
255togli l’empio dalla presenza del re, e il suo trono sarà reso stabile dalla giustizia.
256Non fare il vanaglorioso in presenza del re, e non ti porre nel luogo dei grandi;
257poiché è meglio ti sia detto: "Sali qui", anziché essere abbassato davanti al principe che gli occhi tuoi hanno veduto.
258Non t’affrettare a intentar processi, che alla fine tu non sappia che fare, quando il tuo prossimo t’avrà svergognato.
259Difendi la tua causa contro il tuo prossimo, ma non rivelare il segreto d’un altro,
2510onde chi t’ode non t’abbia a vituperare, e la tua infamia non si cancelli più.
2511Le parole dette a tempo son come pomi d’oro in vasi d’argento cesellato.
2512Per un orecchio docile, chi riprende con saviezza è un anello d’oro, un ornamento d’oro fino.
2513Il messaggero fedele, per quelli che lo mandano, è come il fresco della neve al tempo della mèsse; esso ristora l’anima del suo padrone.
2514Nuvole e vento, ma punta pioggia; ecco l’uomo che si vanta falsamente della sua liberalità.
2515Con la pazienza si piega un principe, e la lingua dolce spezza dell’ossa.
2516Se trovi del miele, mangiane quanto ti basta; che, satollandotene, tu non abbia poi a vomitarlo.
2517Metti di rado il piede in casa del prossimo, ond’egli, stufandosi di te, non abbia ad odiarti.
2518L’uomo che attesta il falso contro il suo prossimo, è un martello, una spada, una freccia acuta.
2519La fiducia in un perfido, nel dì della distretta, è un dente rotto, un piede slogato.
2520Cantar delle canzoni a un cuor dolente è come togliersi l’abito in giorno di freddo, e mettere aceto sul nitro.
2521Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare: se ha sete, dagli dell’acqua da bere;
2522ché, così, raunerai dei carboni accesi sul suo capo, e l’Eterno ti ricompenserà.
2523Il vento del nord porta la pioggia, e la lingua che sparla di nascosto fa oscurare il viso.
2524Meglio abitare sul canto d’un tetto, che in una gran casa con una moglie rissosa.
2525Una buona notizia da paese lontano è come acqua fresca a persona stanca ed assetata.
2526Il giusto che vacilla davanti all’empio, è come una fontana torbida e una sorgente inquinata.
2527Mangiar troppo miele non è bene ma scrutare cose difficili è un onore.
2528L’uomo che non si sa padroneggiare, è una città smantellata, priva di mura.
261Come la neve non conviene all’estate, né la pioggia al tempo della mèsse, così non conviene la gloria allo stolto.
262Come il passero vaga qua e là e la rondine vola, così la maledizione senza motivo, non raggiunge l’effetto.
263La frusta per il cavallo, la briglia per l’asino, e il bastone per il dosso degli stolti.
264Non rispondere allo stolto secondo la sua follia, che tu non gli abbia a somigliare.
265Rispondi allo stolto secondo la sua follia, perché non abbia a credersi savio.
266Chi affida messaggi a uno stolto si taglia i piedi e s’abbevera di pene.
267Come le gambe dello zoppo son senza forza, così è una massima in bocca degli stolti.
268Chi onora uno stolto fa come chi getta una gemma in un mucchio di sassi.
269Una massima in bocca agli stolti è come un ramo spinoso in mano a un ubriaco.
2610Chi impiega lo stolto e il primo che capita, è come un arciere che ferisce tutti.
2611Lo stolto che ricade nella sua follia, è come il cane che torna al suo vomito.
2612Hai tu visto un uomo che si crede savio? C’è più da sperare da uno stolto che da lui.
2613Il pigro dice: "C’è un leone nella strada, c’è un leone per le vie!"
2614Come la porta si volge sui cardini così il pigro sul suo letto.
2615Il pigro tuffa la mano nel piatto; gli par fatica riportarla alla bocca.
2616Il pigro si crede più savio di sette uomini che dànno risposte sensate.
2617Il passante che si riscalda per una contesa che non lo concerne, è come chi afferra un cane per le orecchie.
2618Come un pazzo che avventa tizzoni, frecce e morte,
2619così è colui che inganna il prossimo, e dice: "Ho fatto per ridere!"
2620Quando mancan le legna, il fuoco si spegne; e quando non c’è maldicente, cessan le contese.
2621Come il carbone da la brace, e le legna dànno la fiamma, così l’uomo rissoso accende le liti.
2622Le parole del maldicente son come ghiottonerie, e penetrano fino nell’intimo delle viscere.
2623Labbra ardenti e un cuor malvagio son come schiuma d’argento spalmata sopra un vaso di terra.
2624Chi odia, parla con dissimulazione; ma, dentro, cova la frode.
2625Quando parla con voce graziosa, non te ne fidare, perché ha sette abominazioni in cuore.
2626L’odio suo si nasconde sotto la finzione, ma la sua malvagità si rivelerà nell’assemblea.
2627Chi scava una fossa vi cadrà, e la pietra torna addosso a chi la rotola.
2628La lingua bugiarda odia quelli che ha ferito, e la bocca lusinghiera produce rovina.
271Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre.
272Altri ti lodi, non la tua bocca; un estraneo, non le tue labbra.
273La pietra è grave e la rena pesante, ma l’irritazione dello stolto pesa più dell’uno e dell’altra.
274L’ira è crudele e la collera impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia?
275Meglio riprensione aperta, che amore occulto.
276Fedeli son le ferite di chi ama; frequenti i baci di chi odia.
277Chi è sazio calpesta il favo di miele; ma, per chi ha fame, ogni cosa amara è dolce.
278Come l’uccello che va ramingo lungi dal nido, così è l’uomo che va ramingo lungi da casa.
279L’olio e il profumo rallegrano il cuore; così fa la dolcezza d’un amico coi suoi consigli cordiali.
2710Non abbandonare il tuo amico né l’amico di tuo padre, e non andare in casa del tuo fratello nel dì della tua sventura; un vicino dappresso val meglio d’un fratello lontano.
2711Figliuol mio, sii savio e rallegrami il cuore, così potrò rispondere a chi mi vitupera.
2712L’uomo accorto vede il male e si nasconde, ma gli scempi passan oltre e ne portan la pena.
2713Prendigli il vestito giacché ha fatto cauzione per altri; fatti dare dei pegni, poiché s’è reso garante di stranieri.
2714Chi benedice il prossimo ad alta voce, di buon mattino, sarà considerato come se lo maledicesse.
2715Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia e una donna rissosa son cose che si somigliano.
2716Chi la vuol trattenere vuol trattenere il vento, e stringer l’olio nella sua destra.
2717Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.
2718Chi ha cura del fico ne mangerà il frutto; e chi veglia sul suo padrone sarà onorato.
2719Come nell’acqua il viso risponde al viso, così il cuor dell’uomo risponde al cuore dell’uomo.
2720Il soggiorno dei morti e l’abisso sono insaziabili, e insaziabili son gli occhi degli uomini.
2721Il crogiuolo è per l’argento, il forno fusorio per l’oro, e l’uomo è provato dalla bocca di chi lo loda.
2722Anche se tu pestassi lo stolto in un mortaio in mezzo al grano col pestello, la sua follia non lo lascerebbe.
2723Guarda di conoscer bene lo stato delle tue pecore, abbi gran cura delle tue mandre;
2724perché le ricchezze non duran sempre, e neanche una corona dura d’età in età.
2725Quando è levato il fieno, subito rispunta la fresca verdura e le erbe dei monti sono raccolte.
2726Gli agnelli ti dànno da vestire, i becchi di che comprarti un campo,
2727e il latte delle capre basta a nutrir te, a nutrir la tua famiglia e a far vivere le tue serve.
281L’empio fugge senza che alcuno lo perseguiti, ma il giusto se ne sta sicuro come un leone.
282Per i suoi misfatti i capi d’un paese son numerosi, ma, con un uomo intelligente e pratico delle cose, l’ordine dura.
283Un povero che opprime i miseri è come una pioggia che devasta e non dà pane.
284Quelli che abbandonano la legge, lodano gli empi; ma quelli che l’osservano, fan loro la guerra.
285Gli uomini dati al male non comprendono ciò ch’è giusto, ma quelli che cercano l’Eterno comprendono ogni cosa.
286Meglio il povero che cammina nella sua integrità, del perverso che cammina nella doppiezza, ed è ricco.
287Chi osserva la legge è un figliuolo intelligente, ma il compagno dei ghiottoni fa vergogna a suo padre.
288Chi accresce i suoi beni con gl’interessi e l’usura, li aduna per colui che ha pietà dei poveri.
289Se uno volge altrove gli orecchi per non udire la legge, la sua stessa preghiera è un abominio.
2810Chi induce i giusti a battere una mala via cadrà egli stesso nella fossa che ha scavata; ma gli uomini integri erediteranno il bene.
2811Il ricco si reputa savio, ma il povero ch’è intelligente, lo scruta.
2812Quando i giusti trionfano, la gloria è grande; ma, quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde.
2813Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.
2814Beato l’uomo ch’è sempre timoroso! ma chi indura il suo cuore cadrà nella sfortuna.
2815Un empio che domina un popolo povero, è un leone ruggente, un orso affamato.
2816Il principe senza prudenza fa molte estorsioni, ma chi odia il lucro disonesto prolunga i suoi giorni.
2817L’uomo su cui pesa un omicidio, fuggirà fino alla fossa; nessuno lo fermi!
2818Chi cammina integramente sarà salvato, ma il perverso che batte doppie vie, cadrà a un tratto.
2819Chi lavora la sua terra avrà abbondanza di pane; ma chi va dietro ai fannulloni avrà abbondanza di miseria.
2820L’uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha fretta d’arricchire non rimarrà impunito.
2821Aver de’ riguardi personali non è bene; per un pezzo di pane l’uomo talvolta diventa trasgressore.
2822L’uomo invidioso ha fretta d’arricchire, e non sa che gli piomberà addosso la miseria.
2823Chi riprende qualcuno gli sarà alla fine più accetto di chi lo lusinga con le sue parole.
2824Chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: "Non è un delitto!", è compagno del dissipatore.
2825Chi ha l’animo avido fa nascere contese, ma chi confida nell’Eterno sarà saziato.
2826Chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina saviamente scamperà.
2827Chi dona al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude gli occhi, sarà coperto di maledizioni.
2828Quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde; ma quando periscono, si moltiplicano i giusti.
291L’uomo che, essendo spesso ripreso, irrigidisce il collo, sarà di subito fiaccato, senza rimedio.
292Quando i giusti son numerosi, il popolo si rallegra: ma quando domina l’empio, il popolo geme.
293L’uomo che ama la sapienza, rallegra suo padre; ma chi frequenta le meretrici dissipa i suoi beni.
294Il re, con la giustizia, rende stabile il paese; ma chi pensa solo a imporre tasse, lo rovina.
295L’uomo che lusinga il prossimo, gli tende una rete davanti ai piedi.
296Nella trasgressione del malvagio v’è un’insidia; ma il giusto canta e si rallegra.
297Il giusto prende conoscenza della causa de’ miseri, ma l’empio non ha intendimento né conoscenza.
298I beffardi soffian nel fuoco delle discordie cittadine, ma i savi calmano le ire.
299Se un savio viene a contesa con uno stolto, quello va in collera e ride, e non c’è da intendersi.
2910Gli uomini di sangue odiano chi è integro, ma gli uomini retti ne proteggono la vita.
2911Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il savio rattiene la propria.
2912Quando il sovrano dà retta alle parole menzognere, tutti i suoi ministri sono empi.
2913Il povero e l’oppressore s’incontrano; l’Eterno illumina gli occhi d’ambedue.
2914Il re che fa ragione ai miseri secondo verità, avrà il trono stabilito in perpetuo.
2915La verga e la riprensione dànno sapienza; ma il fanciullo lasciato a sé stesso, fa vergogna a sua madre.
2916Quando abbondano gli empi, abbondano le trasgressioni; ma i giusti ne vedranno la ruina.
2917Correggi il tuo figliuolo; egli ti darà conforto, e procurerà delizie all’anima tua.
2918Quando non c’è visioni, il popolo è senza freno; ma beato colui che osserva la legge!
2919Uno schiavo non si corregge a parole; anche se comprende, non ubbidisce.
2920Hai tu visto un uomo precipitoso nel suo parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui.
2921Se uno alleva delicatamente da fanciullo il suo servo, questo finirà per voler essere figliuolo.
2922L’uomo iracondo fa nascere contese, e l’uomo collerico abbonda in trasgressioni.
2923L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria.
2924Chi fa società col ladro odia l’anima sua; egli ode la esecrazione e non dice nulla.
2925La paura degli uomini costituisce un laccio, ma chi confida nell’Eterno è al sicuro.
2926Molti cercano il favore del principe, ma l’Eterno fa giustizia ad ognuno.
2927L’uomo iniquo è un abominio per i giusti, e colui che cammina rettamente è un abominio per gli empi.
301Parole di Agur, figliuolo di Jaké. Sentenze pronunziate da quest’uomo per Itiel, per Itiel ed Ucal.
302Certo, io sono più stupido d’ogni altro, e non ho l’intelligenza d’un uomo.
303Non ho imparato la sapienza, e non ho la conoscenza del Santo.
304Chi è salito in cielo e n’è disceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuse l’acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome del suo figlio? Lo sai tu?
305Ogni parola di Dio è affinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui.
306Non aggiunger nulla alle sue parole, ch’egli non t’abbia a riprendere, e tu non sia trovato bugiardo.
307Io t’ho chiesto due cose: non me le rifiutare, prima ch’io muoia:
308allontana da me vanità e parola mendace; non mi dare né povertà né ricchezze, cibami del pane che m’è necessario,
309ond’io, essendo sazio, non giunga a rinnegarti, e a dire: "Chi è l’Eterno?" ovvero, diventato povero, non rubi, e profani il nome del mio Dio.
3010Non calunniare il servo presso al suo padrone, ch’ei non ti maledica e tu non abbia a subirne la pena.
3011V’è una razza di gente che maledice suo padre e non benedice sua madre.
3012V’è una razza di gente che si crede pura, e non è lavata dalla sua sozzura.
3013V’è una razza di gente che ha gli occhi alteri e come! e le palpebre superbe.
3014V’è una razza di gente i cui denti sono spade e i mascellari, coltelli, per divorare del tutto i miseri sulla terra, e i bisognosi fra gli uomini.
3015La mignatta ha due figliuole, che dicono: "Dammi" "dammi!". Ci son tre cose che non si sazian mai, anzi quattro, che non dicon mai: "Basta!"
3016Il soggiorno dei morti, il seno sterile, la terra che non si sazia d’acqua, e il fuoco, che non dice mai: "Basta!"
3017L’occhio di chi si fa beffe del padre e disdegna d’ubbidire alla madre, lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti.
3018Ci son tre cose per me troppo maravigliose; anzi quattro, ch’io non capisco:
3019la traccia dell’aquila nell’aria, la traccia del serpente sulla roccia, la traccia della nave in mezzo al mare, la traccia dell’uomo nella giovane.
3020Tale è la condotta della donna adultera: essa mangia, si pulisce la bocca, e dice: "Non ho fatto nulla di male!"
3021Per tre cose la terra trema, anzi per quattro, che non può sopportare:
3022per un servo quando diventa re, per un uomo da nulla quando ha pane a sazietà,
3023per una donna, non mai chiesta, quando giunge a maritarsi, e per una serva quando diventa erede della padrona.
3024Ci son quattro animali fra i più piccoli della terra, e nondimeno pieni di saviezza:
3025le formiche, popolo senza forze, che si preparano il cibo durante l’estate;
3026i conigli, popolo non potente, che fissano la loro dimora nelle rocce;
3027le locuste, che non hanno re, e procedon tutte, divise per schiere;
3028la lucertola, che puoi prender con le mani, eppur si trova nei palazzi dei re.
3029Queste tre creature hanno una bella andatura, anche queste quattro hanno un passo magnifico:
3030il leone, ch’è il più forte degli animali, e non indietreggia dinanzi ad alcuno;
3031il cavallo dai fianchi serrati, il capro, e il re alla testa dei suoi eserciti.
3032Se hai agito follemente cercando d’innalzarti, o se hai pensato del male, mettiti la mano sulla bocca;
3033perché, come chi sbatte la panna ne fa uscire il burro, chi comprime il naso ne fa uscire il sangue, così chi spreme l’ira ne fa uscire contese.
311Parole del re Lemuel. Sentenze con le quali sua madre lo ammaestrò.
312Che ti dirò, figlio mio? che ti dirò, figlio delle mie viscere? che ti dirò, o figlio dei miei voti?
313Non dare il tuo vigore alle donne, né i tuoi costumi a quelle che perdono i re.
314Non s’addice ai re, o Lemuel, non s’addice ai re bere del vino, né ai principi, bramar la cervogia:
315che a volte, avendo bevuto, non dimentichino la legge, e non disconoscano i diritti d’ogni povero afflitto.
316Date della cervogia a chi sta per perire, e del vino a chi ha l’anima amareggiata;
317affinché bevano, dimentichino la loro miseria, e non si ricordin più dei loro travagli.
318Apri la tua bocca in favore del mutolo, per sostener la causa di tutti i derelitti;
319apri la tua bocca, giudica con giustizia, fa’ ragione al misero ed al bisognoso.
3110Elogio della donna forte e virtuosa. Una donna forte e virtuosa chi la troverà? il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.
3111Il cuore del suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste.
3112Ella gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita.
3113Ella si procura della lana e del lino, e lavora con diletto con le proprie mani.
3114Ella è simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano.
3115Ella si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue donne di servizio.
3116Ella posa gli occhi sopra un campo, e l’acquista; col guadagno delle sue mani pianta una vigna.
3117Ella si ricinge di forza i fianchi, e fa robuste le sue braccia.
3118Ella s’accorge che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte.
3119Ella mette la mano alla ròcca, e le sue dita maneggiano il fuso.
3120Ella stende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso.
3121Ella non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana scarlatta.
3122Ella si fa dei tappeti, ha delle vesti di lino finissimo e di porpora.
3123Il suo marito è rispettato alle porte, quando si siede fra gli Anziani del paese.
3124Ella fa delle tuniche e le vende, e delle cinture che dà al mercante.
3125Forza e dignità sono il suo manto, ed ella si ride dell’avvenire.
3126Ella apre la bocca con sapienza, ed ha sulla lingua insegnamenti di bontà.
3127Ella sorveglia l’andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia.
3128I suoi figliuoli sorgono e la proclaman beata, e il suo marito la loda, dicendo:
3129"Molte donne si son portate valorosamente, ma tu le superi tutte"!
3130La grazia è fallace e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme l’Eterno è quella che sarà lodata.
3131Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte!