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Multilingual Scriptures Home » Italian Bible » Galatians

Italian Bible
Chapter # Verse # Verse Detail
11Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti,
12e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia.
13Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo,
14che ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro,
15al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
16Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo.
17In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
18Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!
19L'abbiamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!
110Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!
111Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull'uomo;
112infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
113Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi,
114superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
115Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque
116di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo,
117senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
118In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni;
119degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.
120In ciò che vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco.
121Quindi andai nelle regioni della Siria e della Cilicia.
122Ma ero sconosciuto personalmente alle Chiese della Giudea che sono in Cristo;
123soltanto avevano sentito dire: «Colui che una volta ci perseguitava, va ora annunziando la fede che un tempo voleva distruggere».
124E glorificavano Dio a causa mia.
21Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Barnaba, portando con me anche Tito:
22vi andai però in seguito ad una rivelazione. Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano.
23Ora neppure Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere.
24E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi.
25Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi.
26Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più.
27Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi -
28poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani -
29e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi.
210Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare.
211Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto.
212Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi.
213E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
214Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?
215Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori,
216sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno».
217Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, forse Cristo è ministro del peccato? Impossibile!
218Infatti se io riedifico quello che ho demolito, mi denuncio come trasgressore.
219In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio.
220Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
221Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano.
31O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso?
32Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione?
33Siete così privi d'intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne?
34Tante esperienze le avete fatte invano? Se almeno fosse invano!
35Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o perché avete creduto alla predicazione?
36Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia.
37Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.
38E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti.
39Di conseguenza, quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette.
310Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle.
311E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede.
312Ora la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste cose, vivrà per esse.
313Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno,
314perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.
315Fratelli, ecco, vi faccio un esempio comune: un testamento legittimo, pur essendo solo un atto umano, nessuno lo dichiara nullo o vi aggiunge qualche cosa.
316Ora è appunto ad Abramo e alla sua discendenza che furon fatte le promesse. Non dice la Scrittura: «e ai tuoi discendenti», come se si trattasse di molti, ma e alla tua discendenza, come a uno solo, cioè Cristo.
317Ora io dico: un testamento stabilito in precedenza da Dio stesso, non può dichiararlo nullo una legge che è venuta quattrocentotrenta anni dopo, annullando così la promessa.
318Se infatti l'eredità si ottenesse in base alla legge, non sarebbe più in base alla promessa; Dio invece concesse il suo favore ad Abramo mediante la promessa.
319Perché allora la legge? Essa fu aggiunta per le trasgressioni, fino alla venuta della discendenza per la quale era stata fatta la promessa, e fu promulgata per mezzo di angeli attraverso un mediatore.
320Ora non si dà mediatore per una sola persona e Dio è uno solo.
321La legge è dunque contro le promesse di Dio? Impossibile! Se infatti fosse stata data una legge capace di conferire la vita, la giustificazione scaturirebbe davvero dalla legge;
322la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché ai credenti la promessa venisse data in virtù della fede in Gesù Cristo.
323Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata.
324Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede.
325Ma appena è giunta la fede, noi non siamo più sotto un pedagogo.
326Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù,
327poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.
328Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.
329E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
41Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo padrone di tutto;
42ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine stabilito dal padre.
43Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo.
44Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge,
45per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli.
46E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!
47Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.
48Ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, eravate sottomessi a divinità, che in realtà non lo sono;
49ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire?
410Voi infatti osservate giorni, mesi, stagioni e anni!
411Temo per voi che io mi sia affaticato invano a vostro riguardo.
412Siate come me, ve ne prego, poiché anch'io sono stato come voi, fratelli. Non mi avete offeso in nulla.
413Sapete che fu a causa di una malattia del corpo che vi annunziai la prima volta il vangelo;
414e quella che nella mia carne era per voi una prova non l'avete disprezzata né respinta, ma al contrario mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù.
415Dove sono dunque le vostre felicitazioni? Vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati anche gli occhi per darmeli.
416Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità?
417Costoro si danno premura per voi, ma non onestamente; vogliono mettervi fuori, perché mostriate zelo per loro.
418E' bello invece essere circondati di premure nel bene sempre e non solo quando io mi trovo presso di voi,
419figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi!
420Vorrei essere vicino a voi in questo momento e poter cambiare il tono della mia voce, perché non so cosa fare a vostro riguardo.
421Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite forse cosa dice la legge?
422Sta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera.
423Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa.
424Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar
425- il Sinai è un monte dell'Arabia -; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figli.
426Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre.
427Sta scritto infatti: grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell'abbandonata, più di quelli della donna che ha marito.
428Ora voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco.
429E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora.
430Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera.
431Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera.
51Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
52Ecco, io Paolo vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla.
53E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge.
54Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia.
55Noi infatti per virtù dello Spirito, attendiamo dalla fede la giustificazione che speriamo.
56Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della carità.
57Correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite più alla verità?
58Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama!
59Un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta.
510Io sono fiducioso per voi nel Signore che non penserete diversamente; ma chi vi turba, subirà la sua condanna, chiunque egli sia.
511Quanto a me, fratelli, se io predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? E' dunque annullato lo scandalo della croce?
512Dovrebbero farsi mutilare coloro che vi turbano.
513Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri.
514Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso.
515Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
516Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne;
517la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
518Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge.
519Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio,
520idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni,
521invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come gia ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio.
522Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé;
523contro queste cose non c'è legge.
524Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri.
525Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
526Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.
61Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione.
62Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo.
63Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso.
64Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto:
65ciascuno infatti porterà il proprio fardello.
66Chi viene istruito nella dottrina, faccia parte di quanto possiede a chi lo istruisce.
67Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.
68Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna.
69E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo.
610Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.
611Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, ora, di mia mano.
612Quelli che vogliono fare bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo.
613Infatti neanche gli stessi circoncisi osservano la legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne.
614Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
615Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura.
616E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio.
617D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
618La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.