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Multilingual Scriptures Home » Italian Bible » Lamentations

Italian Bible
Chapter # Verse # Verse Detail
11Ah! come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo! E' divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni; un tempo signora tra le province è sottoposta a tributo.
12Essa piange amaramente nella notte, le sue lacrime scendono sulle guance; nessuno le reca conforto, fra tutti i suoi amanti; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono divenuti nemici.
13Giuda è emigrato per la miseria e la dura schiavitù. Egli abita in mezzo alle nazioni, senza trovare riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto fra le angosce.
14Le strade di Sion sono in lutto, nessuno si reca più alle sue feste; tutte le sue porte sono deserte, i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono afflitte ed essa è nell'amarezza.
15I suoi avversari sono i suoi padroni, i suoi nemici sono felici, perché il Signore l'ha afflitta per i suoi misfatti senza numero; i suoi bambini sono stati condotti in schiavitù, sospinti dal nemico.
16Dalla figlia di Sion è scomparso ogni splendore; i suoi capi sono diventati come cervi che non trovano pascolo; camminano senza forze davanti agli inseguitori.
17Gerusalemme ricorda i giorni della sua miseria e del suo vagare, tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico; ricorda quando il suo popolo cadeva per mano del nemico e nessuno le porgeva aiuto. I suoi nemici la guardavano e ridevano della sua rovina.
18Gerusalemme ha peccato gravemente, per questo è divenuta un panno immondo; quanti la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità; anch'essa sospira e si volge indietro.
19La sua sozzura è nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine; essa è caduta in modo sorprendente e ora nessuno la consola. «Guarda, Signore, la mia miseria, perché il nemico ne trionfa».
110L'avversario ha steso la mano su tutte le sue cose più preziose; essa infatti ha visto i pagani penetrare nel suo santuario, coloro ai quali avevi proibito di entrare nella tua assemblea.
111Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane; danno gli oggetti più preziosi in cambio di cibo, per sostenersi in vita. «Osserva, Signore, e considera come sono disprezzata!
112Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta, e con cui il Signore mi ha punito nel giorno della sua ira ardente.
113Dall'alto egli ha scagliato un fuoco e nelle mie ossa lo ha fatto penetrare; ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto cadere all'indietro; mi ha reso desolata, affranta da languore per sempre.
114S'è aggravato il giogo delle mie colpe, nella sua mano esse sono annodate; il loro giogo è sul mio collo ed ha fiaccato la mia forza; il Signore mi ha messo nelle loro mani, non posso rialzarmi.
115Ha ripudiato tutti i miei prodi il Signore in mezzo a me. Egli ha chiamato a raccolta contro di me per fiaccare i miei giovani; il Signore ha pigiato come uva nel tino la vergine figlia di Giuda.
116Per tali cose io piango, dal mio occhio scorrono lacrime, perché lontano da me è chi consola, chi potrebbe ridarmi la vita; i miei figli sono desolati, perché il nemico ha prevalso».
117Sion protende le mani, nessuno la consola. Il Signore ha inviato contro Giacobbe i suoi nemici da tutte le parti. Gerusalemme è divenuta come panno immondo in mezzo a loro.
118«Giusto è il Signore, poiché mi sono ribellata alla sua parola. Ascoltate, vi prego, popoli tutti, e osservate il mio dolore! Le mie vergini e i miei giovani sono andati in schiavitù.
119Ho chiamato i miei amanti, ma essi mi hanno tradita; i miei sacerdoti e i miei anziani nella città sono spirati mentre cercavano cibo per sostenersi in vita.
120Guarda, Signore, quanto sono in angoscia; le mie viscere si agitano, il mio cuore è sconvolto dentro di me, poiché sono stata veramente ribelle. Di fuori la spada mi priva dei figli, dentro c'è la morte.
121Senti come sospiro, nessuno mi consola. Tutti i miei nemici han saputo della mia sventura, ne hanno gioito, perché tu hai fatto ciò. Manda il giorno che hai decretato ed essi siano simili a me!
122Ti sia presente tutta la loro malvagità e trattali duramente come hai trattato me, a causa di tutte le mie prevaricazioni. Molti sono infatti i miei sospiri e il mio cuore si consuma».
21Come il Signore ha oscurato nella sua ira la figlia di Sion! Egli ha scagliato dal cielo in terra la gloria di Israele. Non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi nel giorno del suo furore.
22Il Signore ha distrutto senza pietà tutte le dimore di Giacobbe; ha abbattuto con ira le fortezze della figlia di Giuda; ha prostrato a terra, ha profanato il suo regno e i suoi capi.
23Con ira ardente egli ha infranto tutta la potenza di Israele. Ha tratto indietro la destra davanti al nemico; ha acceso Giacobbe come una fiamma di fuoco, che divora tutto all'intorno.
24Ha teso il suo arco come un nemico, ha tenuto ferma la destra come un avversario, ha ucciso quanto è delizia dell'occhio. Sulla tenda della figlia di Sion ha rovesciato la sua ira come fuoco.
25Il Signore è divenuto come un nemico, ha distrutto Israele; ha distrutto tutti i suoi palazzi, ha abbattuto le sue fortezze, ha moltiplicato alla figlia di Giuda lamento e cordoglio.
26Ha devastato come un giardino la sua dimora, ha demolito il luogo della riunione. Il Signore ha fatto dimenticare in Sion la festa e il sabato e ha rigettato nel furore della sua ira re e sacerdoti.
27Il Signore ha abbandonato il suo altare, ha rigettato il suo santuario; ha consegnato in balìa del nemico le mura delle sue fortezze. Essi alzarono grida nel tempio del Signore quasi fosse un giorno di festa.
28Il Signore ha deciso di demolire le mura della figlia di Sion; egli ha steso la corda per le misure, non ritrarrà la mano dalla distruzione; ha reso desolati bastione e baluardo; ambedue sono in rovina.
29Sono affondate nella terra le sue porte; egli ne ha rovinato e spezzato le sbarre; il suo re e i suoi capi sono tra le genti; non c'è più legge e neppure i suoi profeti han ricevuto visioni dal Signore.
210Siedono a terra in silenzio gli anziani della figlia di Sion, han cosparso di cenere il capo, si sono cinti di sacco; curvano a terra il capo le vergini di Gerusalemme.
211Si son consunti per le lacrime i miei occhi, le mie viscere sono sconvolte; si riversa per terra la mia bile per la rovina della figlia del mio popolo; mentre vien meno il bambino e il lattante nelle piazze della città.
212Alle loro madri dicevano: «Dov'è il grano e il vino?». Intanto venivan meno come feriti nelle piazze della città; esalavano il loro respiro in grembo alle loro madri.
213Con che cosa ti metterò a confronto? A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme? Che cosa eguaglierò a te per consolarti, vergine figlia di Sion? Poiché è grande come il mare la tua rovina; chi potrà guarirti?
214I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato le tue iniquità per cambiare la tua sorte; ma ti han vaticinato lusinghe, vanità e illusioni.
215Contro di te battono le mani quanti passano per la via; fischiano, scrollano il capo sulla figlia di Gerusalemme: «E' questa la città che dicevano bellezza perfetta, gioia di tutta la terra?».
216Spalancano contro di te la bocca tutti i tuoi nemici, fischiano e digrignano i denti, dicono: «L'abbiamo divorata! Questo è il giorno che aspettavamo, siamo arrivati a vederlo».
217Il Signore ha compiuto quanto aveva decretato, ha adempiuto la sua parola decretata dai giorni antichi, ha distrutto senza pietà, ha dato modo al nemico di gioire di te, ha esaltato la potenza dei tuoi avversari.
218Grida dal tuo cuore al Signore, vergine figlia di Sion; fà scorrere come torrente le tue lacrime, giorno e notte! Non darti pace, non abbia tregua la pupilla del tuo occhio.
219Alzati, grida nella notte quando cominciano i turni di sentinella; effondi come acqua il tuo cuore, davanti al Signore; alza verso di lui le mani per la vita dei tuoi bambini, che muoiono di fame all'angolo di ogni strada.
220«Guarda, Signore, e considera; chi mai hai trattato così? Le donne divorano i loro piccoli, i bimbi che si portano in braccio! Sono trucidati nel santuario del Signore sacerdoti e profeti!
221Giacciono a terra per le strade ragazzi e vecchi; le mie vergini e i miei giovani sono caduti di spada; hai ucciso nel giorno della tua ira, hai trucidato senza pietà.
222Come ad un giorno di festa hai convocato i miei terrori dall'intorno. Nel giorno dell'ira del Signore non vi fu né superstite né fuggiasco. Quelli che io avevo portati in braccio e allevati li ha sterminati il mio nemico».
31Io sono l'uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira.
32Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce.
33Solo contro di me egli ha volto e rivolto la sua mano tutto il giorno.
34Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha rotto le mie ossa.
35Ha costruito sopra di me, mi ha circondato di veleno e di affanno.
36Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi come i morti da lungo tempo.
37Mi ha costruito un muro tutt'intorno, perché non potessi più uscire; ha reso pesanti le mie catene.
38Anche se grido e invoco aiuto, egli soffoca la mia preghiera.
39Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri.
310Egli era per me un orso in agguato, un leone in luoghi nascosti.
311Seminando di spine la mia via, mi ha lacerato, mi ha reso desolato.
312Ha teso l'arco, mi ha posto come bersaglio alle sue saette.
313Ha conficcato nei miei fianchi le frecce della sua faretra.
314Son diventato lo scherno di tutti i popoli, la loro canzone d'ogni giorno.
315Mi ha saziato con erbe amare, mi ha dissetato con assenzio.
316Mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere.
317Son rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere.
318E dico: «E' sparita la mia gloria, la speranza che mi veniva dal Signore».
319Il ricordo della mia miseria e del mio vagare è come assenzio e veleno.
320Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima.
321Questo intendo richiamare alla mia mente, e per questo voglio riprendere speranza.
322Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione;
323esse son rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà.
324«Mia parte è il Signore - io esclamo - per questo in lui voglio sperare».
325Buono è il Signore con chi spera in lui, con l'anima che lo cerca.
326E' bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore.
327E' bene per l'uomo portare il giogo fin dalla giovinezza.
328Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto;
329cacci nella polvere la bocca, forse c'è ancora speranza;
330porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni.
331Poiché il Signore non rigetta mai...
332Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.
333Poiché contro il suo desiderio egli umilia e affligge i figli dell'uomo.
334Quando schiacciano sotto i loro piedi tutti i prigionieri del paese,
335quando falsano i diritti di un uomo in presenza dell'Altissimo,
336quando fan torto a un altro in una causa, forse non vede il Signore tutto ciò?
337Chi mai ha parlato e la sua parola si è avverata, senza che il Signore lo avesse comandato?
338Dalla bocca dell'Altissimo non procedono forse le sventure e il bene?
339Perché si rammarica un essere vivente, un uomo, per i castighi dei suoi peccati?
340«Esaminiamo la nostra condotta e scrutiamola, ritorniamo al Signore.
341Innalziamo i nostri cuori al di sopra delle mani, verso Dio nei cieli.
342Abbiamo peccato e siamo stati ribelli; tu non ci hai perdonato.
343Ti sei avvolto nell'ira e ci hai perseguitati, hai ucciso senza pietà.
344Ti sei avvolto in una nube, così che la supplica non giungesse fino a te.
345Ci hai ridotti a spazzatura e rifiuto in mezzo ai popoli.
346Han spalancato la bocca contro di noi tutti i nostri nemici.
347Terrore e trabocchetto sono la nostra sorte, desolazione e rovina».
348Rivoli di lacrime scorrono dai miei occhi, per la rovina della figlia del mio popolo.
349Il mio occhio piange senza sosta perché non ha pace
350finché non guardi e non veda il Signore dal cielo.
351Il mio occhio mi tormenta per tutte le figlie della mia città.
352Mi han dato la caccia come a un passero coloro che mi son nemici senza ragione.
353Mi han chiuso vivo nella fossa e han gettato pietre su di me.
354Son salite le acque fin sopra il mio capo; io dissi: «E' finita per me».
355Ho invocato il tuo nome, o Signore, dalla fossa profonda.
356Tu hai udito la mia voce: «Non chiudere l'orecchio al mio sfogo».
357Tu eri vicino quando ti invocavo, hai detto: «Non temere!».
358Tu hai difeso, Signore, la mia causa, hai riscattato la mia vita.
359Hai visto, o Signore, il torto che ho patito, difendi il mio diritto!
360Hai visto tutte le loro vendette, tutte le loro trame contro di me.
361Hai udito, Signore, i loro insulti, tutte le loro trame contro di me,
362i discorsi dei miei oppositori e le loro ostilità contro di me tutto il giorno.
363Osserva quando siedono e quando si alzano; io sono la loro beffarda canzone.
364Rendi loro il contraccambio, o Signore, secondo l'opera delle loro mani.
365Rendili duri di cuore, la tua maledizione su di loro!
366Perseguitali nell'ira e distruggili sotto il cielo, Signore.
41Ah! come si è annerito l'oro, si è alterato l'oro migliore. Sono disperse le pietre sante all'angolo di ogni strada.
42I preziosi figli di Sion, valutati come oro fino, ah! come sono stimati quali vasi di creta, lavoro delle mani di vasaio!
43Perfino gli sciacalli porgono le mammelle e allattano i loro cuccioli, ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele come gli struzzi nel deserto.
44La lingua del lattante si è attaccata al palato per la sete; i bambini chiedevano il pane e non c'era chi lo spezzasse loro.
45Coloro che si cibavano di leccornìe languono lungo le strade; coloro che erano allevati sulla porpora abbracciano letame.
46Grande è stata l'iniquità della figlia del mio popolo, maggiore del peccato di Sòdoma, la quale fu distrutta in un attimo, senza fatica di mani.
47I suoi giovani erano più splendenti della neve, più candidi del latte; avevano il corpo più roseo dei coralli, era zaffìro la loro figura.
48Ora il loro aspetto s'è fatto più scuro della fuliggine, non si riconoscono più per le strade; si è raggrinzita la loro pelle sulle ossa, è divenuta secca come legno.
49Sono più fortunati gli uccisi di spada che i morti per fame, che son caduti estenuati per mancanza dei prodotti del campo.
410Mani di donne, gia inclini a pietà, hanno cotto i loro bambini, che sono serviti loro di cibo nel disastro della figlia del mio popolo.
411Il Signore ha esaurito la sua collera, ha rovesciato l'ira ardente; ha acceso in Sion un fuoco, che ha divorato le sue fondamenta.
412Non credevano i re della terra e tutti gli abitanti del mondo che l'avversario e il nemico sarebbero penetrati entro le porte di Gerusalemme.
413Fu per i peccati dei suoi profeti, per le iniquità dei suoi sacerdoti, che versarono in mezzo ad essa il sangue dei giusti.
414Costoro vagavano come ciechi per le strade, insozzati di sangue, così che non si potevan toccare le loro vesti.
415«Scostatevi! Un impuro!», si gridava per loro, «Scostatevi! Non toccate!». Fuggivano e andavano randagi tra le genti, non potevano trovare dimora.
416La faccia del Signore li ha dispersi, egli non gli volgerà più lo sguardo; non si è avuto riguardo dei sacerdoti, non si è usata pietà agli anziani.
417Ancora si consumavano i nostri occhi, in cerca di un vano soccorso. Dal nostro osservatorio scrutavamo verso una nazione che non poteva salvarci.
418Han dato la caccia ai nostri passi, impedendoci di andare per le nostre piazze. «Prossima è la nostra fine; son compiuti i nostri giorni! Certo, è arrivata la nostra fine».
419I nostri inseguitori erano più veloci delle aquile del cielo; sui monti ci hanno inseguiti, nel deserto ci hanno teso agguati.
420Il nostro respiro, l'unto del Signore, è stato preso nei loro trabocchetti, lui, di cui dicevamo: «Alla sua ombra vivremo fra le nazioni».
421Esulta pure, gioisci, figlia di Edom, che abiti nella terra di Uz; anche a te arriverà il calice, ti inebrierai ed esporrai la tua nudità.
422E' completa la tua punizione, figlia di Sion, egli non ti manderà più in esilio; ma punirà la tua iniquità, figlia di Edom, scoprirà i tuoi peccati.
51Ricordati, Signore, di quanto ci è accaduto, guarda e considera il nostro obbrobrio.
52La nostra eredità è passata a stranieri, le nostre case a estranei.
53Orfani siam diventati, senza padre; le nostre madri come vedove.
54L'acqua nostra beviamo per denaro, la nostra legna si acquista a pagamento.
55Con un giogo sul collo siamo perseguitati siamo sfiniti, non c'è per noi riposo.
56All'Egitto abbiamo teso la mano, all'Assiria per saziarci di pane.
57I nostri padri peccarono e non sono più, noi portiamo la pena delle loro iniquità.
58Schiavi comandano su di noi, non c'è chi ci liberi dalle loro mani.
59A rischio della nostra vita ci procuriamo il pane davanti alla spada nel deserto.
510La nostra pelle si è fatta bruciante come un forno a causa degli ardori della fame.
511Han disonorato le donne in Sion, le vergini nelle città di Giuda.
512I capi sono stati impiccati dalle loro mani, i volti degli anziani non sono stati rispettati.
513I giovani han girato la mola; i ragazzi son caduti sotto il peso della legna.
514Gli anziani hanno disertato la porta, i giovani i loro strumenti a corda.
515La gioia si è spenta nei nostri cuori, si è mutata in lutto la nostra danza.
516E' caduta la corona dalla nostra testa; guai a noi, perché abbiamo peccato!
517Per questo è diventato mesto il nostro cuore, per tali cose si sono annebbiati i nostri occhi:
518perché il monte di Sion è desolato; le volpi vi scorrazzano.
519Ma tu, Signore, rimani per sempre, il tuo trono di generazione in generazione.
520Perché ci vuoi dimenticare per sempre? Ci vuoi abbandonare per lunghi giorni?
521Facci ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo; rinnova i nostri giorni come in antico,
522poiché non ci hai rigettati per sempre, nè senza limite sei sdegnato contro di noi.